Notizie Juve, le parole di Zebina.
Zebina, ex difensore bianconero, in un’intervista ai taccuini di Tuttosport ha raccontato la sua esperienza vissuta con la maglia della Juventus. Di seguito l’intervista completa:
Jonathan Zebina, la sua avventura è iniziata proprio in questo stadio. Cosa direbbe al sé del ‘98?
“Di non pensare troppo e viversi il momento con spensieratezza. Giocare in Serie A era come un’urgenza per me, il posto giusto per continuare a migliorarmi, a crescere. Il Cagliari mi ha dato questa possibilità. Forse a essere sincero non ero pronto per giocare a quei livelli, ma è probabile che avessi bisogno di una missione più grande di me per esprimermi al massimo. Giocare all’esordio contro l’Inter di Roberto Baggio era un qualcosa di inimmaginabile”.
Dove abbiamo visto il miglior Zebina?
“Direi proprio a Cagliari: lì ero a fuoco, sicuro di me, coraggioso e consapevole. Roma mi ha aiutato a gestire le pressioni delle piazze più importanti”.
Che rapporto aveva con Capello? Per lei è stato il tecnico più importante?
“Direi di sì. Mi ha sempre trasmesso fiducia. Non mi ha mai abbandonato. Io ho cercato di ripagarlo dandogli tutto quello che avevo”.
Poi la Juventus, e quei due scudetti vinti sul campo, prima della retrocessione…
“Non finiremo mai di parlarne. La verità è che avevamo una squadra eccezionale e abbiamo vinto quello che dovevamo vincere. Purtroppo è andata così, ma quei trofei li sento miei. Parliamo di una delle Juve più forti della storia: c’erano campioni del mondo, d’Europa, palloni d’oro…”.
Lei fu uno dei pochi a restare in bianconero anche nella stagione della B. Rifarebbe la scelta?
“Stavo per entrare nella fase calante della mia carriera. Sapevo che saremmo risaliti subito in A, ma che a lungo andare non avrei fatto parte del progetto vista la mia età. È stata una scelta di cuore: non è facile accettare di giocare in B quando ti ritrovi nel massimo del tuo equilibrio psico-fisico. È chiaro che ti aspetti altre cose, anche perché giocando in B devi mettere in conto che, poco a poco, uscirai dal giro della Nazionale, come è effettivamente successo a me”.
Tra gli ex compagni di quella sua Juventus c’era anche Igor Tudor. Si aspettava l’esonero?
“La Juventus è una società dalle aspettative altissime. Igor conosce bene il Dna bianconero: devi vincere a ogni costo. Quindi non credo che sia stato sorpreso dalla scelta della società. Mandarlo via non era una questione personale”.
Che mi dice invece della tradizione francese della Juventus?
“Io sono legatissimo a Thuram perché l’ho conosciuto a casa di Lilian quando era ancora un pargoletto. Gli voglio un bene immenso: loro fanno parte della mia famiglia. Sono orgoglioso”.
Dove può arrivare?
“Può diventare uno dei più forti centrocampisti del mondo. È giovane, maturo, ha fisicità e sa fare gol: sinceramente fatico a trovargli un difetto. Starà a lui continuare a dimostrare il suo valore sul campo. Ha bisogno solo di un allenatore che continui a credere in lui”.
Spalletti?
“Perché no”.
Mister Brambilla in conferenza stampa:”Dovremo fare una partita vera, una partita fatta bene sotto tutti…
Mister Luciano Spalletti ha tenuto la consueta conferenza stampa, nel giorno di vigilia della gara…
Le parole del tencico Massimo Brambilla, alla vigilia della gara in trasferta contro il Guidonia…
Padoin dopo il fischio finale: “I ragazzi mi stanno piacendo a livello di prestazioni, sono…
I bianconeri avrebbero messo nel mirino Tiago Gabriel, difensore portoghese classe 2004 del Lecce.
Analizziamo i numeri di Napoli e Juventus alla vigilia della gara in programma domani sera…