Venezia-Juve, Di Francesco: "Avremmo meritato la salvezza"

Venezia-Juve, Di Francesco: “Avremmo meritato la salvezza”

Intervistato nel post partita della sfida di Serie A alla Juventus, ha parlato l'allenatore del Venezia, Eusebio Di Francesco

Intervistato ai microfoni di DAZN nel post match della sfida di Serie A alla Juventus, ha parlato l’allenatore del Venezia, Eusebio Di Francesco. Di seguito le sue risposte alle domande dallo studio.

Cosa c’è dentro di lei oltre all’amarezza per aver sfiorato questa salvezza?

“Prima di tutto ringrazio questo pubblico strepitoso che abbiamo avuto e che ha omaggiato la squadre e tutti quanti noi per il grande impegno che abbiamo profuso in campionato, ovviamente con delle difficoltà. Inoltre, con poca esperienza in determinate partite, come anche oggi quando eravamo in vantaggio e siamo stati un pochettino ingenui a farci ribaltare il risultato con troppa facilità inizialmente. Però, grande prestazione anche oggi. La squadra mi ha dato sempre delle risposte importanti, ma è ovvio che per poteri salvare, quei particolari e quelle situazioni ti possono fare la differenza. In questo siamo stati sicuramente meno bravi.

Però, credo che questi ragazzi hanno dato tutto quello che potevano. Sia a me, sia alla gente. Per questo, il pubblico di Venezia lo ha riconosciuto e ne sono enormemente felice per loro e amareggiato per non aver dato loro quella grandissima soddisfazione che è la salvezza. Poteva essere sia personale, sia di squadra, sia di pubblico, sia di società. Ce la saremo meritata per quello che abbiamo messo dentro il campo in questa stagione”.

Il Venezia ha mantenuto vivo il discorso salvezza sino alla fine: sono queste le basi da cui ripartire?

“Sì, credo che squadra lo abbia mantenuto nelle partite, anche contro le squadre più importanti, un filo conduttore, attraverso delle idee e attraverso la voglia di essere aggressivi. Se poi vado a guardare la partita di oggi, anche se la mettiamo qualche settimana prima, avremmo sicuramente parlato di una grandissima prestazione. Oggi purtroppo parliamo di una sconfitta, di una grande parata di Di Gregorio a cui a seguire siamo stati un po’ ingenui sul calcio d’angolo successivo, che non era preparato in quel modo lì. A volte dico di fare quello che proviamo, perché a volte il particolare può fare la differenza. Questi particolari ci sono un po’ mancati durante la stagione. Piccole ingenuità che fanno parte del percorso di crescita di tanti ragazzi che si sono affacciati per la prima volta a questo campionato”.

A qualche rimpianto per questa stagione? Ci sarebbe qualcosa che farebbe di diverso?

“Quasi nulla. La squadra ha sempre cercato di fare la partita, andando in vantaggio in tante ultime gare da Empoli, a Lecce, passando da Torino, ma ci siamo sempre fatti un po’ riprendere nel finale di gara. Questa gestione finale ci è un po’ mancata in tutto l’arco del campionato. Oggi parlare di cose a caldo ha poco senso. Io credo che quando si scende in campo quello che si chiede ai giocatori è di dare sempre il massimo. E’ ovvio che nel massimo ci sono individualità di squadra che possono fare la differenza durante un campionato”.

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