Riccio: "Douglas Costa era imprendibile, Bonucci il mio idolo"

Riccio: “Douglas Costa era imprendibile, Bonucci il mio idolo”

Alessandro Riccio Juventusu23
Alessandro Riccio, difensore dell'U23, ha analizzato la stagione, parlando anche dei suoi idoli e della prima squadra.

Alessandro Riccio, difensore della Juventus U23 fresco di rinnovo fino al 2024, ha rilasciato delle dichiarazioni a Tuttosport. Ecco le sue parole sulla stagione in corso e il potenziale passaggio in Serie B: “E’ un sogno difficile ma non impossibile. Per coronarlo dobbiamo vincere una sorta di mini-campionato. Ci manca un po’ di esperienza, però abbiamo qualità spensieratezza e a fine stagione la freschezza atletica di noi giovani potrebbe fare la differenza. E’ un po’ come fosse un messaggio per tutto il mondo del calcio italiano: largo ai giovani. Se devo fare solo un nome dico Soulé. Matias ha grandi colpi.”

Sull’infortunio e sugli idoli: “Riguardo le cicatrici, ormai sparite del tutto. Mi è successo quello che è capitato ad Osimhen, ma non ho avuto paura di smettere. io giocherei anche senza mezza gamba. Adesso mi sento più forte di prima e in campo non sono per niente condizionato da quello che è successo. Di Chiellini e De Ligt vorrei avere l’aggressività. Bonucci è il mio idolo e modello, per caratteristiche mi ispiro soprattutto a lui: vorrei avere la sua personalità. In allenamento cerco di rubare più segreti possibili a Leo e in futuro spero di rubargli anche il posto. Ma quello che mi ha fatto diventare più matto di tutti è Douglas Costa: a volte era davvero imprendibile. E ovviamente anche Dybala.”

Sul futuro: “Spero che il prossimo ad essere lanciato da Allegri sia io: altro che pasticcini, io porto squadra e staff a cena al ristorante. Lo scorso anno sono stato convocato da Pirlo e già quella è stata una esperienza fantastica. Diciamo che i sogni sono due per questo finale: provare a conquistare la Serie B con l’Under 23 e debuttare in Serie A. Il terzo l’ho già realizzato con il rinnovo di contratto: che onore. E spero sia il primo di una lunga serie. Sono arrivato alla Juventus da bambino, avevo 14 anni.”