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Prandelli a la Gazzetta: “Qual è il problema della Juve? Probabilmente…”

Edoardo Pettinelli – 19 Novembre, 11:03

Le dichiarazioni di Prandelli rilasciate in un'intervista ai taccuini de La Gazzetta dello Sport: il suo parere sul momento dei bianconeri

In un’intervista rilasciata ai taccuini de La Gazzetta dello Sport Cesare Prandelli ha parlato dell’attuale periodo di forma che sta vivendo la Juventus, e della prossima gara che attende i bianconeri contro la Fiorentina. Di seguito l’intervista completa:

Siamo solo a novembre, ma Juventus e Fiorentina hanno già cambiato allenatore: cosa la stupisce maggiormente?
“La Fiorentina all’ultimo posto in Serie A. Vanoli l’ha ereditata da Pioli, che è un grande tecnico. Se Stefano non c’è l’ha fatta, un problema c’è senz’altro. Vanoli non è l’ultimo arrivato, mi auguro individui in fretta le soluzioni”.

 

Qual è il problema della Juventus?
“Probabilmente negli ultimi anni ha ricercato prima i giocatori e poi gli uomini. E quando è così, serve fortuna per vincere”.

 

La incuriosiscono gli algoritmi di Comolli, il nuovo ad bianconero?
“La curiosità ci deve essere, a patto di mettere l’uomo davanti a qualsiasi numero o modulo. Spalletti, che è un tecnico esperto e vincente, lo sta già dimostrando anche alla Juventus”.

 

Si riferisce a Koopmeiners in difesa, la “Spallettata” juventina?
“Koop ha bisogno di campo davanti a sé, non può fare l’ala destra. Luciano è un istrione e ha sensibilità, infatti dopo un allenamento ha arretrato l’olandese sfruttandolo da regista aggiunto. Spalletti ha aperto il campo a Koopmeiners, ha avuto coraggio ma è stato soprattutto bravo. Immagino meno Koop nella difesa a quattro, ma guai a porsi limiti”.

 

Spalletti ha sostituito Tudor e ha annunciato immediatamente la voglia di rientrare nella corsa per lo scudetto: troppo ottimista?
“Allena la Juventus, è giusto essere ambiziosi. L’anomalia era sentire parlare di quarto posto in passato. Luciano ha parlato da Juve, Boniperti lo avrebbe apprezzato come allenatore. Anche io sono convinto che i bianconeri con Spalletti possano rientrare nel giro scudetto”.

 

Comolli ha detto che la Juventus di cui si innamorò è quella che riforniva l’Italia di Bearzot nel 1982: è ancora possibile una Signora più azzurra?
“Si, ma bisogna programmare a livello di vivaio e poi riportare a casa qualche italiano dall’estero. Fossi nella Juventus, partirei da Tonali”.

 

Vlahovic è in dubbio per il big match contro la Fiorentina, l’altro grande ex Kean sta recuperando: cosa pesa di più?
“La Juventus senza Dusan perderebbe molto e Spalletti lo sa. Kean ha bisogno di campo per essere devastante: quando ce l’ha, segna a raffica come la scorsa stagione”.

 

Se Vlahovic non dovesse recuperare, meglio sostituirlo con David (un gol), Openda (zero) o con una “Spallettata” tipo Yildiz falso nove alla Totti?
“Yildiz è un gran talento, ma non ha il senso del gol di Francesco. Il turco è un dieci abile nel dribbling: seppur con un passo diverso, lo vedo più alla Kvara partendo da sinistra nel 4-3-3. Le squadre di Luciano giocano in funzione delle punte e segnano molto, la Juve ha bisogno dei gol dei suoi attaccanti. Se Vlahovic non dovesse recuperare, David avrebbe una bella chance: da non sprecare. Ribadisco, Spalletti ha bisogno delle reti delle punte per cambiare marcia alla Juventus».

 

Openda non segna da 7 mesi: lei cosa si inventerebbe per sbloccarlo?
“Allargarlo potrebbe togliergli la pressione del gol, ma sette mesi sono tanti: il problema è più psicologico che tecnico. Spalletti dovrà trovare parole giuste e allenamenti mirati”.

 

Può essere Yildiz il Sinner di Spalletti?
“Yildiz è il Yildiz, un gran talento. Più che cercare dei Sinner nel calcio, dovremmo capire come Jannik è diventato Sinner, mix perfetto di equilibrio e determinazione”.