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Perez: “Superlega? Avanti per la nostra strada, ne abbiamo tutto il diritto”

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Il presidente del Real Madrid è tornato a parlare della Superlega e delle mosse delle tre squadre ancora rimaste all'interno del progetto

redazionejuvenews

Continua a tenere banco la questione Superlega, della quale è tornato a parlare Florentino Perez. Il presidente del RealMadrid, primo fautore della nuova competizione insieme a Juventus e Barcellona, ha parlato intervistato dai microfoni di El Chiringuito, ai quali è tornato a parlare della nuova competizione: "La Superlega è ancora viva, certamente. Presto ci sarà un’udienza al Tribunale del Lussemburgo, noi andiamo avanti per la nostra strada. Siamo convinti di avere il diritto di organizzare una competizione senza dipendere dalla Uefa, che è un monopolio. Real Madrid espulso dalla Champions? Non abbiamo mai avuto paura che potesse succedere". 

Parole che fanno eco a quelle rilasciate dopo la vittoria della Champions League di questa stagione: "Non è una competizione nuova, ma l'obiettivo è che le poche partite ufficiali che ci sono in Champions League siano più numerose. Il calcio è un continuo rinnovamento. Dobbiamo parlarne, dialogando, come ha sempre fatto il Real Madrid. Continuerò a battermi per la Superlega, esattamente come Santiago Bernabéu lavorò sodo per creare la Coppa dei Campioni"

"Questo è il Real Madrid. Ha vinto la Champions League, che è stata creata apposta per noi dall’Equipe. La nostra relazione con la Champions League è speciale. Quando sono diventato presidente del Real Madrid conoscevo il percorso fatto nella sua storia, vincere la Champions fa parte della nostra storia, non è leggenda. Quest’anno ci sono capitate squadre molto difficili, tre squadre inglesi molto importanti e il PSG. Siamo riusciti a prevalere grazie all’unione che c’è tra giocatori e tifosi, ma la storia parla per il Real Madrid. Ancelotti è stato il primo a dire che i giocatori qui sono come i tifosi, sono madridisti. Il merito è della nostra struttura, siamo tutti soci, collaboriamo tutti e affrontiamo la vita in maniera diversa. I giocatori ricevono sempre il sostegno dei tifosi, ed è difficile averlo in un altro club con una struttura diversa dalla nostra. Non c’entra l’aspetto economico, è un modo di vivere la vita e il calcio. Con questa competizione abbiamo una storia d’amore".