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Moggi: “Moratti ha bruciato 25 allenatori, ma era bravo con i passaporti falsi”

Luciano Moggi

L'ex dirigente della Juventus è tornato a parlare dei bianconeri, rispondendo alle dichiarazioni fatte nei giorni precedenti dall'ex Inter Massimo Moratti

redazionejuvenews

La Juventus ha chiuso l'anno e il girone di andata conquistato gli ultimi tre punti a disposizione: tra le mira amiche dell'Allianz Stadium, i bianconeri si sono imposti per 2-0 contro il Cagliari grazie alle reti di Moise Kean e di Federico Bernardeschi, rosicchiando ulteriori punti alle prime quattro della classifica, con i bianconeri che si trovano a meno quattro dalla zona Champions. Dopo un inizio di campionato stentato, i bianconeri sono riusciti ad aggiustare il tiro, ma il girone di ritorno dovrà essere totalmente differente, se la squadra vuole ambire alle posizioni nobili della classifica, ancora distanti ma non più così irraggiungibili come sembravano dopo le prime partite, con la Juventus fortemente in ritardo rispetto alla testa della classifica.

L'ex direttore generale della Juventus LucianoMoggi, ha parlato attraverso le colonne di Libero, scagliandosi contro l'Inter e contro il suo ex numero uno Massimo Moratti, che nei giorni scorsi era tornato a parlare della Juventus e dell'ex direttore: "Moratti prenda nota su come si gestisce una realtà vincente. Sarebbe opportuno fare un raffronto tra la dirigenza di un tempo e quella attuale per capire il perché di questa rinascita dell'Inter. E per questo basterebbe ricordare che l'Inter dei tempi Morattiani ha bruciato allenatori come Lippi, poi diventato campione del mondo, e Gasperini, che da tempo sta dimostrando di essere uno dei migliori allenatori d'Italia. E per finire cambiava dal 1994 al 2006 ben 25 allenatori senza mai adeguarsi alle loro caratteristiche. Brava però a costruirsi un passaporto falso per utilizzare un calciatore, Recoba, da extracomunitario a comunitario"

Moggi conclude con un'altra frecciata: "L’inter potrebbe confermarsi campione d’Italia diversamente dai tempi morattiani, quando si inveiva contro gli avversari che vincevano perché più forti di loro. Ecco, quando il bastone del comando era in mano a Moratti l’Inter perdeva ed era contestata, con Marotta vince e fa divertire".