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Mauro su Raspadori: “È una bella scommessa, ma da verificare in una big”

Massimo Mauro

Massimo Mauro, ex calciatore, ha analizzato il possibile trasferimento di Raspadori dal Sassuolo alla Juventus.

redazionejuvenews

Massimo Mauro, ex calciatore della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport, parlando prevalentemente di Giacomo Raspadori, attaccante del Sassuolo accostato al club bianconero. Ecco le sue parole sul classe 2000: "E' una scommessa bellissima, che hai il 20 per cento di possibilità di perdere, ma l’80 di vincere. Considerando che Allegri sarà l’allenatore anche del prossimo futuro, avrà bisogno di certezze. Se Raspadori venisse da cinque campionati di Serie A in cui si è imposto sarebbe una certezza, ora non lo è. A me piace tantissimo, ma calato in una dimensione di grandi match come quarti e semifinali di Champions, o Inter-Juve con in palio lo scudetto, è tutto da verificare."

Sulle qualità: "Ha delle fiammate straordinarie, in cui ha fatto vedere il suo talento, ma nelle partite in cui il risultato pesava davvero, come quelle della Nazionale, non è ancora stato decisivo. Certo non si poteva chiedere a lui di portarci al Mondiale, però ha giocato mezz’ora e non ha risolto. È un grande talento, si porta dietro qualche interrogativo, ma che abbia le qualità per diventare un grande non c’è dubbio."

Sul futuro: "Intendiamoci, io non sono negativo. È un rischio ma se la Juve se lo prende è una scelta interessantissima: il Barcellona e il Real Madrid fanno giocare giocatori così giovani, sarebbe bello se lo facesse anche una squadra italiana. Ma questi giovani devono confermare nelle grandi partite di essere pronti. Raspadori può diventare un giocatore che fra 5 anni riesci a rivendere a una cifra enorme, come successo in passato con Vieri e Zidane. E’ una strada che si può percorrere, dopo aver centrato delle vittorie. Direi che è un nove e mezzo: non è un centravanti e non è un numero dieci “puro”: non può che giocare seconda punta, oppure dietro al centravanti in un 4-2-3-1, con due ali che sanno fare gol. Pensare di poter giocare così è una bella suggestione, anche solo quando serve: con Chiesa e un altro esterno forte."