Manchester City, Guardiola: "Juventus abituata alla pressione"

Manchester City, Guardiola: “Juventus abituata alla pressione”

Alla vigilia del match di Champions League contro la Juve, l'allenatore del Manchester City, Guardiola, ha presentato la sfida ai bianconeri

Alla vigilia del match di Champions League contro la Juventus, ha parlato il tecnico del Manchester City, Pep Guardiola. Di seguito le sue risposte alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

Sarà disponibile Foden?
“Non penso, forse qualche minuto. Però è bello che sia tornato ad allenarsi e speriamo possa migliorare”.

Su Akanji?
“Sì, amo i miei difensori. Possiamo fare di meglio, ma dobbiamo trovare qualcosa dentro per ottenere risultati migliori. Sono soddisfatto di quanto fatto dalla squadra. Sto cercando di garantire una buona prestazione. Queste partite sono estremamente importanti”.

È una partita chiave per voi?
“Non siamo nella posizione di fare questi commenti, di vincere o non vincere. Ragioniamo di partita in partita. Siamo nella situazione in cui dobbiamo giocare per vincere. In alcuni casi abbiamo pareggiato o perso. Abbiamo avuto partite difficili, ora dobbiamo cercare di qualificarci”.

Cosa pensa della Juventus?
“La Juve è la Juve. È la migliore squadra in Italia. Loro sono abituati a giocare sotto pressione e hanno qualità. Hanno fatto un lavoro straordinario contro il Bologna. Sono certo che la Juventus riuscirà a fare bene e non vedo l’ora di incontrarli”.

Farà delle rotazioni?
“Abbiamo avuto infortuni nelle stesse posizioni, soprattutto in difesa. La squadra sta bene. Cerchiamo di spingere in ogni partita. La situazione è quella che è. Queste cose capitano. Cerchiamo di fare quanto possibile con chi abbiamo a disposizione. E’ un gruppo quello di cui parliamo. Ci sono cose che mancano; cerchiamo di trovare la chiave giusta”.

È una questione fisica o mentale?
“È una questione mentale. Torniamo alle cose semplici. Non dimentichiamo dei giocatori che hanno fatto tanto per noi, soprattutto del fatto che giochino continuamente. E’ un periodo molto duro per loro. Hanno grande forza; sono sempre a disposizione. Li ammiro moltissimo. Adesso, piano piano, gli altri stanno tornando. Si stanno ricostituendo e speriamo di diventare sempre più forti”.

Cosa sta imparando da questo periodo?
“Dobbiamo trovare soluzioni tra di noi e restituire tutto. E’ chiaro che non è la nostra posizione preferita, ma penso che la situazione non sia sempre perfetta. E’ un privilegio gestire la situazione così. Se si perde così tanto per noi non è normale. La prendo come un’eccezione; devo prendere ciò che viene e affrontarlo. Abbiamo sicuramente un sacco di record, ma ci sono eccezioni. Dobbiamo ritrovare l’equilibrio giusto per tornare a vincere. Tornare competitivi e sentire quello che c’è da fare. Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione. Sono fiducioso che la situazione potrà migliorare. La fiducia ce l’hanno. Dopo tanti anni al City li conosco e so come si comportano. Cercheremo di risolvere quei problemi; non è l’unica squadra che li affronta. Ci sono problemi? Benissimo, lavoreremo a risolverli”.

È fiducioso?
“Come dicevo, bisogna avere fiducia a seconda delle azioni che riusciremo a creare. Abbiamo fiducia. Se vogliamo difendere, attaccare, riprendere a fare le cose semplici. Semplicemente quello. Le persone pensano che sia così difficile? Torniamo alle cose semplici. Ronaldo o Messi non c’entrano, sono campioni eccezionali, ma devono avere la possibilità di tornare a essere la squadra che siamo stati sia in Europa che in Inghilterra”.

Si aspettava le difficoltà della Juve?
“Noi lottiamo per tornare ad essere la squadra che siamo stati. Dopo 8 anni ci può stare un periodo brutto. Non commento la Juve, perché sono lontano e ho visto solo le ultime 2-3 partite. Mi sembra che siano sulla buona strada. Non è facile arrivare in un posto nuovo e inserire delle cose nuove. A volte c’è bisogno di tempo. Io. nel primo anno a Manchester, non ho vinto”.

Come sta vivendo questo periodo?
“Preferisco non imparare niente da queste cose. La prendo come sia la normalità, perché eccezionale è vincere 11 campionati. Io ho detto tante volte che, prima o poi questo, sarebbe dovuto succedere. Prendo questo periodo come qualcosa di normale. Non dobbiamo vincere il triplate ogni anno”.

Lei si fida delle difficoltà della Juve?
“No, mai. Non mi sono mai fidato di nessuna squadra. Ho un grandissimo rispetto della Juventus. Noi dobbiamo pensare solo a noi stessi e non alle altre squadre. Dobbiamo guardare noi stessi per battere non solo la Juve, ma tutte le squadre che dobbiamo affrontare”.

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