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L’UE firma: no alla Superlega. “Promozioni e retrocessioni necessarie”

Andrea Agnelli

L'Ue firma: no alle competizioni chiuse

redazionejuvenews

I ministri dello sport dell'Unione Europea hanno adottato oggi una risoluzione del Consiglio dell'UE su un modello sportivo europeo ideale e ciò comprende anche il divieto di competizioni chiuse come la Superlega. Di seguito riportiamo il comunicato: "La UEFA plaude alla determinazione dei ministri dello sport dell'UE nel raggiungere l'accordo e accoglie con favore la visione del Consiglio dell'UE per il futuro della politica sportiva europea.

Per il calcio europeo, la posizione del Consiglio fornisce un sostegno fondamentale ai nostri valori e al nostro modello solidale. In effetti, la visione politica dell'UE offre un sostegno completo e un allineamento con il modello di governance UEFA. Ad esempio, i 27 Stati membri riconoscono il ruolo centrale delle federazioni nella supervisione dell'organizzazione e del funzionamento dei rispettivi sport e nel riconciliare le parti interessate affinché tutti contribuiscano al sano sviluppo dello sport.

Gli Stati membri dell'UE confermano espressamente le caratteristiche chiave di un modello sportivo europeo, tra cui la struttura piramidale, il sistema aperto di promozione e retrocessione, l'approccio di base e la solidarietà, nonché il ruolo dello sport nell'identità nazionale e le sue funzioni sociali ed educative. In termini più espliciti, la Risoluzione del Consiglio fa eco alle recenti posizioni del Parlamento europeo e della Commissione e rifiuta le competizioni chiuse come la tentata superlega sottolineando ulteriormente il principio di apertura nelle competizioni sportive e dando priorità al merito sportivo.

È importante sottolineare che la risoluzione sottolinea anche che le organizzazioni sportive devono continuare a impegnarsi per una maggiore trasparenza e una migliore governance, comprese una serie di riforme sostenute o già attuate dalla UEFA. Inoltre, richiede una maggiore inclusione delle parti interessate nei processi decisionali, in particolare nei confronti di tifosi e atleti. La UEFA non vede l'ora di approfondire queste discussioni con le principali parti interessate del calcio nel quadro della Convenzione sul futuro del calcio europeo".