Juventus, Altafini: "Spalletti? Luciano è un bravo allenatore, ma..."

Juventus, Altafini: “Spalletti? Luciano è un bravo allenatore, ma…”

Altafini
Le dichiarazioni di Josè Altafini rilasciate in un'intervista concessa a Tuttosport: il suo pensiero sulla Juventus di Spalletti e sul Napoli

In un’intervista rilasciata ai taccuini di Tuttosport Josè Altafini ha parlato del big match tra Napoli e Juventus in programma questa sera alle ore 20:45 e sul lavoro svolto fino ad oggi da Luciano Spalletti sulla panchina bianconera. Questo il suo pensiero sul momento che stanno attraversando entrambe le squadre. Di seguito l’intervista completa:

Spalletti ha definito Napoli-Juve la gara chiave per la stagione bianconera. È d’accordo?
«Finora la Juve ha fatto fatica, ma la partita di oggi è uno scontro diretto e può permettere alla Signora di rientrare in corsa anche per la vetta in caso di vittoria».

Come valuta il primo mese juventino di Spalletti?
«Positivamente. Si intravedono dei miglioramenti. Luciano è un bravo allenatore e sta cercando di aggiustare le cose, ma gli serve una mano anche da parte dei dirigenti».

A cosa allude?
«Al mercato. Finora i dirigenti in questi anni hanno fatto tanti pasticci e pagato tanto dei giocatori che non hanno reso secondo le aspettative e non si sono dimostrati all’altezza della Juve. Mancano 2-3 innesti per alzare il livello. Soprattutto a centrocampo, dove avevano un top come Rabiot ma l’hanno mandato via: che errore! Qualcuno dovrebbe mangiarsi le mani, visto che adesso il francese fa le fortune del Milan…».

Le faccio un nome: Davide Frattesi, che tra l’altro piace parecchio pure al Napoli…
«Sarebbe l’ideale più per la Juve. A Napoli si troverebbe chiuso da Anguissa; mentre da Spalletti, come già accaduto in Nazionale, verrebbe valorizzato al massimo. Frattesi è forte ma all’Inter ha poco spazio: necessita di giocare e lo vedrei bene in bianconero».

Davanti invece, senza Vlahovic, è arrivato il momento di David?
«L’assenza di Dusan rappresenta una brutta tegola per la Juve: stava giocando benissimo e finalmente era diventato il trascinatore della squadra. La sua mancanza si farà sentire, però ho fiducia in David. Il canadese in Francia ha sempre fatto tanti gol e non può aver disimparato a segnare. Li farà anche in Italia, a patto che gli venga data fiducia per 6-7 partite di fila. Non si può giudicare un centravanti in base a pochi minuti o a qualche spezzone. Gli allenatori hanno fretta e poca pazienza, ma le punte per rendere al meglio hanno bisogno di fiducia e continuità».

In difesa i bianconeri saranno senza Bremer e Gatti. Quanto pesano i loro forfait?
«Tanto, ma ho fiducia in Kalulu. Il francese mi sta piacendo e l’ho visto più brillante rispetto all’ultimo periodo al Milan. È cresciuto molto».

Il Napoli invece arriva alla super sfida del Maradona con ben 7 infortunati. Quanto pesa?
«Questo è l’avversario principale e più duro da battere per Conte. Antonio è formidabile e ha trovato una valida soluzione col cambio di modulo, ma ha fuori tutto il centrocampo. Senza infortuni il Napoli può rivincere lo Scudetto. Se però ogni settimana perde un giocatore, la questione si complica e devono fare attenzione a una rivale…».

Quale?
«Il Milan. I rossoneri hanno il vantaggio di non giocare le coppe e avere solo un impegno a settimana: in un torneo così equilibrato può fare la differenza. Allegri poi ha dimostrato a chi lo criticava alla Juve tutto il suo valore. Qualcuno dovrebbe pentirsi per come l’ha trattato…».

È lui il segreto della rinascita rossonera?
«Assolutamente sì. Alla fine la rosa milanista è praticamente la stessa dell’anno scorso, quasi nessuno dei nuovi acquisti sta giocando. Ergo il valore aggiunto è Max. A centrocampo hanno preso Modric, che è straordinario, ma hanno perso un campione come Reijnders. Senza dimenticare che la società ha venduto anche Theo Hernandez, che a sinistra faceva la differenza. Dietro poi sono gli stessi difensori dell’anno scorso: come mai Tomori-Gabbia-Pavlovic l’anno scorso prendevano sempre 1-2 gol a partita e adesso no?».

Ce lo dica lei…
«È semplice: Allegri è stato bravissimo nell’inculcare loro una grande organizzazione in fase difensiva e i risultati si vedono. Ora però la società lo deve supportare, rinforzando la rosa».

Cosa manca al Diavolo per diventare la candidata numero uno alla conquista del tricolore?
«Un Altafini (ride). O anche un Van Basten non sarebbe male. A questo Milan serve un attaccante: uno di quelli che la butta sempre dentro. Bastava uno come Vardy…».

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