“Il lavoro che ha cominciato Thiago Motta richiede molto tempo e pazienza. Se riuscirà a far capire alla squadra le sue idee, allora a giugno la Juve potrà essere in buone condizioni. Nel girone ha il City, ma le altre due rivali (Al Ain e Wydad Casablanca, ndr) sono alla portata della Juve. Si tratta di capire quanto la rivoluzione impostata da Motta andrà avanti. Io credo che questo allenatore sia bravo“. Queste le parole dell’ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi, che intervistato da La Gazzetta dello Sport ha analizzato il percorso della Juve di Thiago Motta.
Tempo e pazienza: la Juve ne avrà abbastanza?
Giudizi rimandati a fine stagione quindi, ma quello che più preoccupa sono le due virtù necessarie: tempo e pazienza. La storia recente, infatti, ha dimostrato che la Juve non ne ha molta. Il progetto è importante ma in casa bianconera lo sono ancora di più i risultati. Il famoso DNA vincente è croce e delizia della Vecchia Signora. E anche vincere a volte non è abbastanza, serve convincere. Chiedere a Sarri e Pirlo. Per Thiago Motta la strada si fa quindi in salita: dovrà vincere e convincere e farlo subito. Le prime lamentele cominciano ad arrivare.