Juve, Ravanelli: "Serviranno anni per lo Scudetto. Il più grande rimpianto..."

Juve, Ravanelli: “Serviranno anni per lo Scudetto. Il più grande rimpianto…”

Ravanelli
Fabrizio Ravanelli, ex attaccante bianconero, in un'intervista a Pressing ha parlato della Juve e della situazione della Serie A

In un’intervista a Pressing, Fabrizio Ravanelli, ex attaccante bianconero e attuale consulente del Marsiglia, ha parlato così della Juve e della Serie A. Ecco le sue parole: “Ho aspirazioni dirigenziali, mi auguro di poter avere un ruolo importante e decisionale perché penso di avere il profilo giusto.

L’esperienza che sto facendo in Francia spero possa darmi in futuro la possibilità di realizzare il mio sogno. In Italia ci sono tanti talenti che non giocano a causa di situazioni preferenziali a scapito di chi meriterebbe. Serve più professionalità, allenatori all’altezza della situazione soprattutto nelle scuole calcio e nei settori giovanili.

Per crescere è fondamentale avere un maestro che sappia insegnare l’attività di base. Pio Esposito è un giocatore che mi da l’idea di avere la testa sulle spalle e di essere determinato. In campo ha delle caratteristiche che lo fanno assomigliare a me. Alla Juve serve tempo, ad oggi non è in grado di competere con squadre come Napoli, Inter e Milan.

Bisogna dare la possibilità a Comolli e a tutti i dirigenti di lavorare serenamente. Per la lotta allo scudetto credo ci vorrà qualche anno. Ho conosciuto l’attuale direttore generale juventino e mi ha dato l’impressione di avere quella competenza necessaria per far crescere il club. 

La vittoria della Champions è stata la mia più grande emozione come giocatore. Il mio rimpianto è quello di aver lasciato la Juve e non aver giocato la Coppa Intercontinentale. È stato un errore che non mi perdono. Un peccato è stato ammalarmi prima del Mondiale del ’98 in Francia.

Milan e Inter si contenderanno lo scudetto fino alla fine. Sono convinto che Chivu stia facendo un gran lavoro, Allegri gode di tutta la mia stima perché è uno dei maggiori talenti che abbiamo in Italia. Per una squadra è una vera fortuna avere qualcuno con carisma e una grande storia, come è stato Maldini nel Milan. 

Avere dirigenti cosi importanti è uno straordinario vantaggio. Un nome come Maldini, Del Piero, Totti, ad esempio rappresentano le personalità giuste non solo da un punto di vista commerciale ma anche per poter attirare i top player.”

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