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Juve-Milan, Tudor in conferenza: “Faremo una grande gara. Modric spero faccia…”

In vista dell’importante sfida di domani sera contro il Milan, in conferenza stampa sta parlando l’allenatore della Juve: Igor Tudor. Ecco le sue parole ai giornalisti presenti in sala stampa.

“Non so che gara sarà, non ho la sfera di cristallo. Il Milan è di primissimo livello, grande allenatore e giocatori, momento buono, giochiamo in casa nostra e dobbiamo fare una grande gara. Manca la vittoria. Quando faccio analisi guardo la prestazione.

La squadra ha fatto due grandi gare con Villarreal e Atalanta, facendo meglio dell’avversario. Per poco non è riuscita ad agguantare la vittoria. La squadra sta bene, è in crescita e mi è piaciuta nelle ultime partite. Dobbiamo considerare però che siamo alla Juve, il pareggio non basta.

Più chiara identità di questa non c’è, giochiamo da 6 mesi uguale. I rossoneri hanno la loro da un po’ ma sull’identità ho detto la mia. L’equilibrio c’è dal primo giorno, non da ora. Si prova a fare tutto ciò che bisogna fare, in attacco e in difesa, si provano a fare i cambi giusti.

La squadra non fa le cose per 90′, è vero che ci sono le problematiche e i difetti: si prova a crescere anche sui calci piazzati. A volte ci riesci e a volte no. La squadra sta dando tutto, ha una sua identità, sa cosa vuol fare con e senza palla. Manca qualche vittoria, poi nel calcio quando non si vince si fanno certi tipi di analisi… Tante volte intervengo all’intervallo e dico le cose come stanno.

Un allenatore dopo le partite deve dire qualcosa, cosa manca. Sul gol concesso ho già commentato, là non c’entra l’uomo, la zona, eravamo abbastanza alti perché ho messo anche Vlahovic. È mancato un peso specifico. Quando parlo dei nostri difetti dico che manca il peso di giocatori che assumono il peso di assumersi la responsabilità.

Questo va accettato, a volte i difetti li paghi e altre volte no. Il calcio è questo, ci sono tante varianti. Sono tante partite contro avversari di Champions, quelle cose le paghi un po’ di più ma sono contento della squadra. Per domani è importante la tecnica, i passaggi da fare devono essere giusti.

Ma bisogna fare tutto con il cuore, i dettagli, i calci piazzati, riaggressione, con una buona fase d’attacco. Voglio vedere sempre tutto, a volte vedo e a volte no. Voglio bene a tutti i giocatori, voglio aiutarli a renderli meglio possibile. Esaltare i loro punti di forza e lavorare sulle debolezze.

Non c’è un momento più difficile o uno più facile. A me queste analisi interessano zero. Io nelle ultime due partite ho visto la squadra molto bene, mi interessa questo. La squadra dà tutto, il risultato dipende da tanti fattori. A un allenatore deve interessare questo, alle altre cose ci pensano i giornalisti.

Poco concreti di quanto si produce è una cosa positiva. Si possono vedere in tanti modi queste statistiche. Vorrei che tutti i giocatori partecipassero a tutte le fasi. Voglio che i quinti facciano gol e non voglio subire quei due gol che abbiamo preso. Ma va accettato.

Per quanto riguarda Thuram e Bremer non posso dire nulla. Oggi pomeriggio ci sarà l’ultima rifinitura, da lì vedremo. Io lavoro con i miei uomini dal punto di vista psicologico, non ho niente da aggiungere. Il mio lavoro è farli rendere al massimo ma dipende di partita in partita.

Domani bisogna fare un gran bella gara. Non vedo differenze particolari, contano poco queste cose. Loro hanno il vantaggio che han giocato domenica. La squadra c’è, pedala, fa quello che si deve fare. Quando si fa analisi giusta lo si fa indipendentemente dal risultato, ma la bellezza del calcio è che ognuno dice la sua.

Altrimenti si dà giudizi di crisi o no, ci mancano onestà e cultura calcistica. Io devo essere lucido quando si fa bene o male, anche noi abbiamo i nostri limiti e debolezza. Domani vedremo che partita farà la Juve, penso una bella gara. C’è da giocare e andare con le nostre forze.

Mi preoccupa tutto e niente. Io vivo nell’attenzione quotidiana di cosa. La rosa, quando hai 4/5 giocatori di 30 anni, puoi sempre migliorarla. Non c’è mai una partita sola, ci sono più partite dentro la stessa. Ci sono cose inspiegabili, ci sono mille varianti da indovinare.

Ho giocato con Modric in Nazionale. Ha fatto la storia del nostro popolo, non nascerà mai più uno così, ha vinto il Pallone d’Oro, la Champions. Lui ha 40 anni e gioca a questi livelli. È un’altra storia nella storia, speriamo domani faccia cagare (ride, ndr).”

 

Riccardo Focolari

Classe 1965, giornalista pubblicista dal 2015. Redattore per Cittaceleste.it, Juvenews.eu, Notiziecalciomercato.eu, Mondoudinese.it, Ilmilanista.it

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