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Juve-Inter si avvicina. Sconcerti: “Sembra una partita sconosciuta”

Inter-Juventus, le pagelle

Manca sempre meno all'inizio del Derby d'italia: chi vincerà? Nel suo Cappuccino con Sconcerti, il giornalista ha analizzato la situazione

redazionejuvenews

Mancano quattro giorni al calcio d'inizio del Derby d'Italia tra Juve e Inter. Domenica alle 20.45 le due squadre sembrano pronte a darsi battaglia, vogliose di dimostrare la propria supremazia una sull'altra. Per entrambe vincere sarà fondamentale: i nerazzurri per difendere il terzo posto, i bianconeri per conquistarlo. Ma non solo. Sarà anche lo scontro tra due filosofie di gioco. Da una parte il calcio tecnico di Inzaghi, dall'altra il corto muso di Allegri. Ci sono tutte le premesse per vedere un match di altissimo livello. Chi vincerà?

Oggi nel suo consueto Cappuccino con Sconcerti, in onda su Calciomercato.com, il giornalista sportivo Sconcerti ha analizzato il Derby d'Italia: "Juventus-Inter sembra adesso una partita sconosciuta. Non è per niente chiaro cosa sia l'Inter adesso, resta sempre sospeso anche il giudizio sulla Juve. L'eliminazione dell'Italia dai mondiali conferma che si gioca in un campionato di nuova modestia, ma questo conta poco. Nel senso che alla fine qualcuno dovrà vincere ed avrà la sua felicità al di là del valore del torneo. Più che l'Inter è da valutare la realtà concreta della nuova Juve, così sospesa tra il niente europeo e le promesse degli ultimi quattro mesi di stagione.

La finta Juve di Allegri, un po' grande squadra e un po' scomparsa, ha un ultimo dovere, capirsi e far capire a chi la finanzia quale sia la sua natura ultima. Se sta tornando squadra o stia approfittando dei limiti degli altri. C'è qualcosa di vasto in questa Juve ma anche qualcosa che fa riflettere. La fantasia arriva solo da Cuadrado, che è un maratoneta del gusto, non uno specialista. Ma con l'Inter la differenza è importante: la Juve continua a poter scegliere, perfino quando rinuncia a Dybala. L'Inter è costretta a moltiplicare ogni idea di Marotta. Fa la squadra che può, non quella che vuole".