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Gravina: “Carta Covisoc? In Italia c’è la cultura del sospetto”

Il presidente della FIGC Gravina
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha detto la sua sulla carta Covisoc, parlando anche della candidatura per Euro 2032.

redazionejuvenews

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha detto la sua sulla questione dell'inchiesta plusvalenze e sulla Juventus. Ecco le sue parole riprese da Sportface:"Nel nostro Paese c’è una cultura del sospetto diffusa. È una strategia, un metodo di lavoro che fa parte del nostro Paese e mi stupisce che si segua questa cultura. Capisco le diverse strategie, ma è evidente il modo di lavorare all’interno della Figc che io ho dichiarato dal primo istante, tracciando perfettamente i contenuti di quelle due mail.

Non c’è niente di strano, ho chiesto alla Covisoc di fare accertamenti per forme di studio e la Covisoc rileva, tutto qui. È una modalità operativa di studio che si è trasformata in una forma di esaltazione, una modalità per trovare un grimaldello. Capisco le esigenze della difesa e non entro nel merito.

Euro 2032? Siamo fiduciosi perché riteniamo che l'Italia stia predisponendo un dossier altamente qualificato e che non tiene conto solo della carenza, alla quale vorremo porre rimedio in tempi relativamente brevi, legata alle infrastrutture. E' un Paese e una nazione che ha dimostrato grandi capacità nell'organizzazione di grandi eventi. Le quattro partite di Euro2020 ospitate a Roma hanno dimostrato grande attitudine nell'essere sempre pronti ad affrontare quello che ci viene chiesto da parte degli organismi internazionali. C'è grande entusiasmo anche da parte di tutte le componenti nel condividere un percorso che ci vede impegnati con il ministro Abodi e il governo per arrivare pronti al deposito del dossier con la speranza che sia supportato da un provvedimento di governo che darà rassicurazioni e certezze chi giudicherà nostra candidatura".