Angel Di Maria
Sabatino Durante è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio, nella trasmissione 1 Football Club. Eccone alcuni estratti. L’agente FIFA ha parlato della sconfitta dell’Italia contro l’Argentina: “Bisognerebbe azzerare tutto sia a livello di club che di federazione. Tornare ai livelli del passato, oggi, è difficile. In Serie A ci sono troppi calciatori sopravvalutati, che quando vanno all’estero scopriamo non essere niente di che. Bisogna puntare sui nostri calciatori. I vari Lamela, Pastore, cos’hanno vinto all’estero? Un dirigente è bravo se prende calciatori credibili a livello internazionale“.
A Wembley sono andati a segno Di Maria e Lautaro. Sul loro futuro: “Di Maria può arrivare alla Juve e fare anche bene. Il livello non è altissimo e lui è serio, forte e con molta voglia di lavorare. Lautaro non credo possa lasciare l’Inter, almeno quest’anno. Ovviamente, salvo offerte irrinunciabili. Per lui sarebbe importante fare un altro anno in nerazzurro“.
Il Napoli sta avendo problemi con Koulibaly per i suoi paletti economici: “I parametri di Adl sono semplici: vende carissimo e compra al ribasso o con cifre irrealistiche, come nel caso di Osimhen. Ci sono diversi giocatori in giro per il mondo che rientrano in questi parametri. Anni fa ho proposto a vari direttori sportivi europei Militao, che in scadenza di contratto si acquistava con due milioni di dollari: il Napoli prese Manolas, l’Inter Skriniar, adesso sappiamo tutti chi sia il difensore neo vincitore della Champions. Ho dei nomi da proporre anche al Napoli, lo farò, poi bisognerà che la società abbia coraggio”. In Serie A vede un grande problema: “Si dice sempre che in Italia il problema sia la mancanza di soldi, ma non è così, mancano le idee: l’Inter prese Lukaku per 85 milioni di euro, e all’epoca con gli stessi soldi si prendevano Rodrygo e Vinicius Junior, ma non ebbero il coraggio di rischiare con due ragazzini, a differenza del Real Madrid che ebbe fiducia nei due ed ora si trova con un patrimonio di cinque volte superiore rispetto al prezzo di acquisto“.
Si persevera negli errori: “In Italia non impariamo mai e spesso andiamo sulle minestre riscaldate: di nuovo Lukaku per l’Inter e Pogba in ottica Juve. Per farvi capire il livello: proposi Luis Diaz a maggio 2019, prima della Copa America, ma l’Inter preferì puntare su Sanchez. L’ho portato al Porto per 8 milioni di dollari, lo scorso gennaio l’ha voluto Klopp al Liverpool per 57 milioni di sterline. Ripeto: mancano idee, non soldi. Con gli 85 milioni investiti su Lukaku, cos’ha vinto l’Inter a parte lo Scudetto? Anzi, in Europa League fece danni, in Champions non fecero nulla. Vincere il campionato italiano porta circa 25 milioni di euro, mentre già la tanto bistrattata Conference League ha fatto guadagnare alla Roma 28 milioni di euro e ha riavvicinato i tifosi alla squadra. Per alzare l’asticella non bastano quei calciatori che in Serie A ti fanno la differenza e all’estero fanno panchina. I nostri dirigenti si devono cospargere il capo di cenere e prendere spunto dal lavoro altrui“.
Una chiosa sulle proprietà familiari, visto l’aumento dei fondi e delle proprietà straniere: “Io credo che le gestioni familiari sono destinate a sparire, andranno avanti fino a quando questi imprenditori guadagneranno, ma la strada è segnata, è solo questione di tempo“.
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