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Cusin: “Serie A? Scontata e poco emozionante. La Juve sbaglia investimenti”

Cristiano Ronaldo

Parla l'allenatore sulla situazione Serie A

redazionejuvenews

A tenere banco da diverse settimane è la questione legata a Cristiano Ronaldo. C'è chi lo vuole tenere a tutti i costi e chi vorrebbe vederlo lontano da Torino, e poi c'è chi pensa che la Juventus abbia fatto male a prendere il cinque volte pallone d'oro. Nel merito è entrato Stefano Cusin, intervenuto in diretta a Stadio Aperto su TMW Radio: "Mbappe è un giocatore fantastico e Neymar lo stesso. Quando dico che la Juventus tradisce la sua storia intendo questo: qualche anno fa non avrebbero preso Ronaldo ma Mbappe.Non avrei rinunciato a Kean. Giovane, polivalente, ha forza. Siamo scarsi nella programmazione, vogliamo tutto subito senza pensare a seminare e al domani. Lì c'è il gap".

Poi l'allenatore ha fatto delle riflessioni sul campionato italiano: "Essere propositivi o cercare il risultato è un falso dibattito: classifiche o passaggi del turno si basano sulle vittorie, la cosa più importante è la vittoria. Il nostro campionato è abbastanza scontato, c'è l'Inter che è più forte delle altre e guidata da un tecnico vincente, e poi tutte le altre. Un campionato poco emozionante, dove si cerca di non perdere e se poi si vince, anche meglio. Seguo molto Ligue 1 e Premier League, e lì le squadre di bassa classifica giocano propositive, per vincere. Francia e Inghilterra poi sono avanti a noi per le strutture. Da noi manca competitività: la Juventus per anni è stata dominatrice, ma già da 2-3 anni, sbagliando investimenti e tradendo la sua tradizione, hanno iniziato a mancare. Poi ci sono realtà importanti, vedi Napoli, che però non traducono in punti il potenziale della squadra".

Poi Cusin continua: "I settori giovanili sono stati trascurati per troppi anni in Italia. Qualche giovane interessante l'abbiamo trovato, vedi Barella, ma non vedo progetti né politiche. Stiamo trascurando anche la Serie C, il giusto trait-d-union per un giovane tra Primavera e prima squadra. Se si mandano però in posti senza strutture, non si può pretendere di ritrovarsi giocatori pronti. Il sistema va rivisto in maniera globale".