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Corvino: “Vlahovic? Molto forte, normale un periodo di assestamento”

Corvino

Il direttore sportivo del Lecce, intervistato dal Corriere dello Sport, ha parlato della promozione della sua squadra e del giocatore serbo.

redazionejuvenews

Il Lecce è tornato in Serie A. Con un finale al cardiopalma la Serie B ha decretato la promozione diretta dei salentini, primi in campionato, e della Cremonese. Oggi al Corriere dello Sport ha parlato uno degli artefici del successo giallorosso: Pantaleo Corvino. Ecco la sua visione del lavoro svolto: "Alle 9 del giorno dopo la promozione ero già in sede. Avevo pensato di restare con la famiglia, ma venerdì ho visto diversi procuratori dei ragazzi, che mi hanno detto che dovevano parlarmi e devo incontrarli. Non mi fascio la testa, ma la A è diversa dalla B. Prima di decidere serve fare analisi attente. Una carta in mano ce l’ho. Il Lecce di oggi è diverso da quello di due anni fa ed è simile al primo in cui io arrivai. Ora il nostro sistema funziona e abbiamo rimesso a posto anche il settore giovanile. Le idee creano fantasia e sono riuscito a fare ciò che mi era già riuscito vent’anni fa. Con Trinchera formiamo un bel tandem. Abbiamo lavorato sul mercato estero, sulle strutture e sui giovani, oltre ad un mercato oculato in Italia. Coda, Di Mariano e Strefezza mi sono costati 550 mila euro".

Il direttore sportivo ha parlato di come vive le gare: "Durante le partite apro l’ufficio e le guardo da solo. E’ un modo per sopravvivere, perché in Tribuna non stacchi mai".

Ora c'è da pensare a una rosa all'altezza: "Le analisi iniziano in queste ore, soprattutto sui giocatori. Qualcuno di questi giocatori può restare per costruire l’ossatura della squadra in Serie A".

Corvino è noto per le sue abilità di talent scout e tra i tanti giocatori che ha scoperto c'è anche Dusan Vlahovic: fu lui a portarlo a Firenze. L'esperto dirigente ha detto la sua sul centravanti della Juventus: "E’ molto forte, ma non voglio commentare le strategie altrui. Adesso sta incontrando delle difficoltà, ma non ne sono meravigliato perché passare alla Juve comporta anche un periodo di assestamento. Se è il più forte dei giocatori che ho scoperto? Figuriamoci se faccio nomi, dopo troppi malumori. Posso solo dire che il più forte è quello che scoprirò, i nomi a tempo debito".