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Chiellini, parla la sorella: “Giorgio non è ancora pronto a smettere”

Giorgio Chiellini

La sorella del Capitano della Juventus parla del futuro del fratello e di quelli che sono stati gli anni alla Juventus per il suo numero tre

redazionejuvenews

Il Capitano della Juventus Giorgio Chiellini lascerà a fine anno la Juventus. Per lui ci sarà o un'avventura in America in MLS, o un posto in dirigenza in bianconero, che comunque sarà pronto per lui anche in caso di esperienza negli States. La sorella del difensore Silvia, ha parlato intervistata dai microfoni di Tuttosport del fratello e del suo futuro: Mi ha sempre detto che la cosa principale è il rispetto dell’avversario e dell’arbitro, poi di dare tutto in campo. Si è sempre raccomandato di giocare pulito, perché siamo giocatori semplici, e di lasciare agli altri lo spunto. Non solo Giorgio, tutti e tre i miei fratelli. E pure il mio babbo, giocavano a calcio e io li guardavo. Consideri che tra me e Giorgio ci sono 13 anni di differenza. Abbiamo vissuto insieme poco tempo prima che lui andasse alla Fiorentina e poi a Torino”.

Amavo stare in braccio a lui, volevo solo Giorgio, così a mio fratello Giulio toccava stare in braccio a Claudio. Il più protettivo? Il più protettivo Claudio. Il più giocherellone? Giorgio, e lo rivedo adesso con le sue figlie. Appena ha un po’ di tempo lo dedica a giocare con loro proprio come faceva con me. Poi, quando sono cresciuta, ci sfidavamo alla play. I nostri genitori hanno sempre voluto che studiassimo perché senza laurea è più difficile trovare lavoro. Giorgio da ragazzo voleva fare medicina come il babbo: se non fosse diventato calciatore, avremmo un medico in più. Comunque la laurea se l’è guadagnata: studiava quando era in ritiro, per sua fortuna gli bastava poco per apprendere”.

Gli invidio l’intelligenza, è una testa fine, capisce tutto al volo. Siamo simili nella voglia della vittoria, nell’essere leader. All'estero si conosce una cultura diversa e persone nuove. Giorgio non è ancora pronto a smettere, ha bisogno dell’adrenalina e di continuare a coltivare la sua passione. Sono una tifosa accanita, secondo tradizione di famiglia, prima ancora che Giorgio indossasse quella maglia. È stato il babbo a tramandarci la passione: non le dico la sua gioia quando ha firmato per la Juve, anche perché sembrava dovesse andare alla Roma. Spero che un giorno torni alla Juve come dirigente".