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Ceferin: “Nessuno può dire alla UEFA cosa fare. In Italia strutture terribili”

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Il presidente della UEFA ha parlato dell'offerta di rinnovo del PSG a Mbappè e delle minacce di denuncia da parte della Liga Spagnola per i francesi

redazionejuvenews

Il presidente della Uefa Aleksander Ceferin ha parlato in un'intervista rilasciata ai microfoni della BBC, ai quali ha parlato della possibile denuncia ventilata da parte della Liga Spagnola, circa l'affare tra Mbappè e il PSG, con le cifre uscite in pubblico che sono state poste sotto la lente d'ingrandimento dagli organi spagnoli: "Né il Real Madrid né nessun altro dirà alla UEFA cosa fare . Loro sono indignati da un certo punto di vista ma, per quanto ne so, la loro offerta era simile a quella del PSG. Chi rispetterà le nostre regole è il benvenuto nelle nostre competizioni, chi non rispetterà le regole no"

Il numero uno della UEFA ha poi parlato anche della possibile candidatura dell'Italia per ospitare gli Europei 2032, ventilata dai dirigenti del calcio italiano, ma che potrebbe avere qualche problema: "Ho parlato molto con Gabriele Gravina riguardo a questo tema. Penso che l'Italia sia una nazione che vive di calcio e respira calcio. E questa non è una dichiarazione diplomatica, ma lo dico perché lo vedo ogni giorno. Il problema per l'Italia è che la situazione a livello di infrastrutture è abbastanza terribile per un paese di calcio di questo livello. Sarebbe importante garantire un implemento delle risorse per permettere all'Italia di migliorare. Se non arriverà un aiuto dal governo italiano, garantendo che nuove infrastrutture vangano costruite, potrebbe essere un problema".

"Sì, ho in piano la ricandidatura per il prossimo anno e non amo particolarmente giudicare me stesso. Penso che debbano essere le varie Federazioni, i club, le Leghe a dire se ho fatto o meno un buon lavoro. Penso che tutti insieme abbiamo preso alcune decisioni importanti, e sicuramente abbiamo fatto qualche errore. Penso sia giusto dire che uno deve essere onesto, lavorare tanto, dare il massimo. Alla fine, certe cose vanno bene, altre no".