Empoli-Juventus
La Juventus dice basta. Con un documento firmato dal presidente della Cda Luca Ferrero, la società bianconera rinuncia a presentare ricorso al Consiglio di Stato per i fatti di Calciopoli. Una ritirata prima dell’ultimissimo baluardo della giustizia e che pone anticipatamente fine, ma dopo ben 17 anni, a una delle pagine più burrascose della storia del club e del calcio italiano. Lo stesso segnato da una profonda crisi di risorse e di risultati che sono negli ultimi anni ha visto quest’ultimo faticosamente un po’ riprendersi. In un certo senso, un caso che ha spezzato in due la storia del calcio nostrano.
In questo modo si chiude in sordina un discorso costato moltissimo innanzitutto nella storia della Juventus. Dalla revoca di due Scudetti (di cui uno assegnato all’Inter) alla Serie B. Senza dimenticare la radiazione dei vertici della dirigenza del tempo ed enormi perdite economiche e di immagine. La Juventus di oggi, rispetto a quella del tempo, appare così completamente diversa, passando da altre vittorie ad altri scandali e ricostruzioni. Esattamente come è diverso il calcio italiano di oggi da quello di allora. Se da un punto di vista pratico, la rinuncia della Juve sarebbe solo una chiusura anticipata di un caso difficile da ribaltare, ecco che da quello simbolico la scelta dell’amministrazione bianconera ha un valore decisamente più significativo.
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