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Bertolini: “Abbiamo molta fame. Girelli in area è micidiale”

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Il commissario tecnico dell’Italia femminile, in un'intervista al Corriere della Sera ha parlato prima di Euro2022, che inizierà il 6 luglio.

redazionejuvenews

Milena Bertolini, commissario tecnico dell'Italia femminile, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport, in vista dell'imminente impegno nell'Europeo in Inghilterra. Queste le sensazioni: "Abbiamo molta fame. In Inghilterra, all’Europeo, inseguiremo un piacere personale e collettivo. Però ho avvertito le ragazze: non ci dobbiamo portare dietro il peso del passato e di quel Mondiale felice. Affogheremmo".

I valori della squadra azzurra: "Il gioco come filo conduttore, la gestione della palla, il calcio palla a terra, la compattezza di una squadra che si aiuta, con giocatrici sempre vicine, collegate".

Si partirà subito forte, il 10 luglio, contro la Francia, una delle favorite: "Partire bene significa indirizzare il girone: saremo obbligate a fare una partita di altissimo livello. Le altre? L’Islanda è molto fisica, il Belgio somiglia più a noi come caratteristiche".

Quali sono le stelle dell'Europeo: "Ada Hegerberg, bomber della Norvegia: mi colpisce molto la sua forza interiore. Oltre ad essere tecnicamente fortissima, ha avuto il coraggio e il carisma di rinunciare alla Nazionale fino a quando la Federazione non ha concesso la parità di trattamento con gli uomini. Tanto di cappello. E Alexia Putellas, che ha vinto l’ultimo Pallone d’Oro: è leader della Spagna, una delle grandi favorite del torneo con l’Inghilterra padrona di casa. A seguire Svezia, Germania e Francia".

Sulla giocatrice della JuventusCristiana Girelli, ormai veterana: "La alleno dai tempi del Brescia, ci conosciamo a memoria. In area è micidiale, come Sabatino, bravissima ad adeguare le sue caratteristiche alle situazioni della partita. Uno spasso nello spogliatoio: Cristiana è un’imitatrice eccezionale, a fine carriera la vedo bene in televisione".

Una chiosa sulla Nazionale maschile, in fase di ricostruzione: "L’Italia di Mancini ha vinto l’Europeo facendo qualcosa di eccezionale, uno svuotamento era fisiologico: è un fatto inconscio, non facile da gestire. Tenere alta la bandiera è una responsabilità che ci prendiamo ben volentieri".