le voci

ESCLUSIVA DONATI: “Juve-Atalanta? L’Atalanta ha dimostrato di saper dare filo da torcere alla Juve”.

23 DEC 2000:  Christian Brocchi of Inter Milan and Massimo Donati of Atalanta in action during a SERIE A 12th Round League match between Atalanta and Inter Milan, played at the Azzurri d''Italia Stadium, Bergamo.    Enrico Lodi / GRAZIA NERI     DIGITAL CAMERA Mandatory Credit: Grazia Neri/ALLSPORT

L’ex centrocampista cresciuto nel settore giovanile orobico ci ha rilasciato un’esclusiva intervista

redazionejuvenews

di Marco Guido

L’ex centrocampista cresciuto nel vivaio dell’Atalanta ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo naturalmente parlato della sfida che Domenica si disputerà all’Allianz Stadium tra i bianconeri ed i nerazzurri.

Ecco cosa ci ha raccontato:

Domenica si gioca Juventus-Atalanta, che partita ti aspetti di vedere? “La Juventus ha perso l’ultima partita e le dichiarazioni che l’hanno seguita non sono state “il massimo”: Allegri ha dichiarato che la squadra non ha più obiettivi, credo però che le partite vadano affrontate tutte allo stesso modo, in maniera professionale fino alle fine. L’Atalanta è reduce da una sconfitta che sicuramente brucia per come è arrivata anche perché non gli è stato dato un rigore clamoroso, è stata una prestazione un pò sottotono però le finali sono un pò a sé. Ora ha un altro obiettivo da raggiungere e quindi deve ricaricare le energie fisiche ma soprattutto quelle mentali; la squadra di Gasperini ha già dimostrato di poter dare filo da torcere ai bianconeri”.

Ti ha sorpreso l’eliminazione della Juve per mano dell’Ajax?“Lo stile di gioco che abbiamo in Italia è differente da quello degli altri paesi. Allegri è stato criticato per come ha preparato la gara ma ogni allenatore conosce alla perfezione la propria squadra, poi la partita è andata male ma non è giusto perché tante squadre italiane hanno vinto giocando in questa maniera. Io però sto dalla sua parte perché ci ha creduto e l’ha preparata al meglio, poi è chiaro che avendo perso dopo è facile parlare”.

Secondo te la Juve dovrebbe ripartire da Allegri?“Secondo me se ha le motivazioni per rimanere e provare a conquistare la Champions League perché no? Ha vinto cinque scudetti consecutivi e cambiare tanto per cambiare non ha senso. Tutto sta nelle motivazioni”.

Approfitto del fatto che sei un esperto di calcio inglese per chiederti un parere su Ramsey, pensi che possa far bene anche nel nostro campionato?“L’unico problema potrebbe essere quello dell’ambientamento. Un giocatore inglese non è abituato al fatto di andare sempre in ritiro, a cambiare l’alimentazione ed il clima. Dal punto di vista delle qualità, della personalità non ci sono dubbi anche perché le squadre inglesi giocano ormai in maniera molto europea, con la palla a terra”.

Credi che l’Atalanta possa conquistare il pass per la prossima Champions League? “Lo spero. Ha fatto un campionato incredibile e credo che lo meriti. Ora dovranno esser bravi a ricaricare le batterie dal punto di vista mentale in vista della difficile sfida di Torino”.

Qual’è il segreto di questa Atalanta? Gasperini?“E’ un insieme di fattori. Gasperini lo conoscevo e so come lavora. Poco tempo fa ha proprio risposto ad una domanda di Adani dicendo che lui ha sempre giocato in questa maniera, ha trovato una squadra composta da tanti bravi giocatori ed una società importante che lo supporta e lo lascia libero di fare quello che crede più giusto”.

Sei cresciuto nelle fila dell’Atalanta, che ricordi hai di quegli anni trascorsi a Bergamo? “Ho fatto quattro, cinque anni di settore giovanile, ero animato dalla voglia di diventare un calciatore professionista ed ero aiutato da uno staff che mi ha fatto crescere anche come uomo. Mi hanno aiutato sotto ogni punto di vista, per questo ci tengo a ricordare anche Mino Favini che mi ha aiutato molto e che purtroppo è venuto a mancare da poco. E’ un ambiente bello, con poca pressione, la struttura di Zingonia è stupenda“.

Il compagno di squadra che ti ha maggiormente impressionato anche in allenamento? “E’ facile, dico Paolo Maldini. Io al Milan ero dei più giovani mentre lui uno dei più esperti e nonostante questo lui era sempre uno dei primi ad arrivare ad allenamento. Andava sempre al massimo e tirava sempre il gruppo, un esempio per me e tutti quelli che hanno avuto la fortuna di giocare con lui”.

Ringraziamo naturalmente Massimo Donati per la cortese disponibilità.