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europei 2021

Moggi: “Il gioco della Nazionale conferma la bontà del lavoro fatto da Mancini”

Luciano Moggi

L'ex ad della Juve ha parlato

redazionejuvenews

Luciano Moggi, ex amministratore delegato della Juve, ha parlato della vittoria dell'Italia nelle pagine del quotidiano Libero: "Il gioco della Nazionale conferma la bontà del lavoro fatto da Mancini, ct che ha il merito di aver dato convinzione ed autostima ad un gruppo da lui fortemente voluto, che gioca divertendosi e per divertire. L’Italia ha saputo coniugare la bellezza delle trame alla gagliardia fisica che, trasformatasi in cattiveria agonistica, ha dato un perentorio 3-0 che magari nessuno si aspettava. Quando poi nella ripresa Di Lorenzo ha preso il posto dell’acciaccato Florenzi siamo diventati improvvisamente irresistibili perché Berardi, incontrollabile, saltava continuamente gli avversari creando spazi per i compagni oltre ad entrare in tutte le azioni dei gol segnati. È sulle fasce che è maturato il dominio della nostra nazionale, capace di dar vita ad un tourbillon di azioni, con rapidi spostamenti degli attaccanti che portavano a liberare sempre qualcuno di loro davanti al portiere".

 Il commissario tecnico della Nazionale Italiana Roberto Mancini

A proposito di Juventus ha parlato Cristiano Ronaldo in conferenza stampa circa il suo futuro alla Juventus: "Addio alla Juve? Ho giocato ad alti livelli da anni. Se avessi 18-19 anni, magari non dormirei. Ma ho 36 anni, qualsiasi cosa succederà sarà la cosa migliore: che rimarrò alla Juve o meno, la cosa più importante ora sono gli Europei. Voglio vincere e voglio avere pensieri positivi dalla prima all’ultima partita. Portogallo? Non lo sappiamo ancora. È una squadra diversa, più giovane, soltanto giocando scopriremo se siamo più forti o meno. A livello personale, non sono lo stesso giocatore che ero otto, sei o cinque anni fa. Si cambia sempre, la cosa più intelligente per un calciatore è la capacità di adattarsi. Sono maturo, se uno vuole giocare per tanti anni deve sapersi adattare: i numeri parlano, dai 18 ai 36 anni mi sono sempre adattato alle situazioni che ho trovato e sono sempre riuscito a vincere, sia a livello individuale che di squadra. Penso di essermi sempre saputo adeguare alle novità, per tutta la mia carriera".