George Weah, calciatore del Milan dal 1995 al 2000 e padre di Timothy, esterno della Juventus
Intervistato per La Repubblica in occasione dell’incontro tra Milan e Juventus, ha parlato l’ex calciatore dei rossoneri e padre di Timothy, esterno bianconero, George Weah. Ecco uno stralcio delle sue parole: “Fin da bambino sono tifoso bianconero: imitavo le punizioni di Platini, sognavo di giocare a Torino ma ai rossoneri non si poteva dire di no. Tiferò Juve. Perché è la mia squadra del cuore e perché ci gioca Timothy. Avevo parlato di Timo con Maldini, c’era la possibilità di farlo andare al Milan, ma non si è concretizzata. Quando mio figlio mi ha accennato della Juve, gli ho detto di non esitare neanche un momento. Ne abbiamo discusso con la mamma e il manager e tutti siamo stati d’accordo: non si poteva dire di no a un’opportunità che milioni di ragazzi sognano ma che soltanto in pochi hanno”.
L’ex calciatore ha proseguito: “Al di là del mio tifo, è la squadra giusta per lui. Con Lilian siamo stati compagni di squadra al Monaco, lo chiamavo il mio piccolo fratello oppure Chou Chou: eravamo sempre insieme ed è bello che i nostri figli riannodino il legame che avevamo i loro padri. Ringrazio il Signore per questo. Sono venuto a gennaio, ho visto Juve-Empoli, ma erano quindici anni che mancavo. Però guardo in tv tutte le partite della Juve: prima da tifoso, adesso per Timo. Lui è un ragazzo molto intelligente, non ha bisogno dei miei consigli. E poi io sono suo padre, è l’allenatore che deve dirgli come e quando sbaglia”.
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