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In un’intervista rilasciata ai taccuini de La Gazzetta dello Sport Massimo Mauro ha parlato del recente stato di forma che sta vivendo la Juventus di Luciano Spalletti. Di seguito l’intervista completa:
Spalletti ha sostituito Tudor il 30 ottobre e in campionato viaggia alla media di 2,13 punti a partita. Sorpreso dall’impatto dell’ex ct sulla Juventus?
«Perché dovrei esserlo? Se c’era qualcuno che poteva migliorare la rosa e i risultati della Juventus, quello era Spalletti. Luciano non lo scopriamo oggi, è un tecnico che ha ottenuto risultati a tutte le latitudini. Soltanto con l’Italia ha fatto male, ma in Nazionale non si allena. E Spalletti ha bisogno di lavorare sul campo per trasmettere le sue idee. Alla Juventus lo sta dimostrando una volta di più».
L’intuizione migliore di Spalletti?
«Luciano ha impiegato poco tempo a trovare una quadra e a individuare i 7-8 titolari. Sembra scontato, ma non lo è. Tudor e Thiago Motta, tanto per restare ai suoi predecessori, non ci erano riusciti. Spalletti vede cose diverse».
Cioè?
«Guardate cosa è successo a Pisa. In pochi avrebbero tolto Locatelli in quel momento della partita: invece Luciano ha sacrificato il capitano per il bene della squadra e riportato Koopmeiners più indietro per creare le condizioni migliori per l’ingresso di Zhegrova, che ha cambiato la partita con le sue giocate».
Claudio Gentile ha detto che Spalletti sarebbe piaciuto molto anche all’Avvocato Agnelli e a Boniperti: concorda?
«Sicuramente. Ma sia chiara una cosa: la mentalità vincente della Juventus dei miei tempi non erano i capelli corti, ma andare in campo e vincere. Piuttosto nel dna del club c’è il fatto di essere solidi e di avere dei difensori forti. E con il rientro di Bremer la Juventus è messa benissimo. Non è un caso se con il brasiliano i bianconeri non perdono mai. Spalletti deve ripartire da Bremer e ispirarsi allo scudetto conquistato con il Napoli. Da quando guardo il calcio io, non ricordo un campionato vinto mostrando un gioco migliore. Nemmeno il Napoli di Maradona o il Milan di Sacchi erano così belli stilisticamente. La Juventus ha i giocatori per lottare per il titolo, ma non credo per vincerlo. La cattiveria degli ultimi successi di Inter e Napoli dimostra la ferocia che hanno queste due squadre, ancora nettamente favorite. Però…».
Però…
«Le prossime quattro giornate saranno decisive per misurare la Juventus. Storicamente i bianconeri contro le provinciali possono soffrire, ma poi vincono come a Pisa. Se Spalletti fa percorso netto contro Lecce, Sassuolo, Cremonese e Cagliari, beh a quel punto si potrebbero aprire anche nuovi scenari: dipende da quanti punti rosicchierà alle rivali. In ogni caso, sarebbe un segnale forte per il presente e per il futuro della Juventus stessa».
Spalletti ha il contratto in scadenza a giugno: fosse in Comolli e Chiellini?
«Non puoi prendere Luciano per otto mesi, devi già costruire adesso il futuro insieme a lui. Basta scommesse, la Juventus non se le può permettere. Bisogna andare sul sicuro e Luciano è l’usato stragarantito. Guardiola è il numero uno al mondo, però non credo che se Spalletti avesse allenato le squadre di Pep avrebbe vinto molto meno».
Il mercato di gennaio è alle porte: su chi punterebbe per rinforzare la Juventus?
«Se in estate sono arrivati gli scarti della Premier e della Liga, cosa si potrà mai acquistare a gennaio? Non vedo molto in giro: serve una “Spallettata” anche sul mercato, una bella invenzione. Palestra e Norton-Cuffy mi piacciono, però giocare nel Cagliari e nel Genoa è diverso: alla Juventus ci sono meno spazi per gli esterni. Chi si assume la responsabilità di fare mercato deve capire se questi due ragazzi possono ripetersi anche con la maglia bianconera e in un contesto tattico differente».
È dubbioso?
«Palestra è veramente forte, ma alla Juventus avrebbe tutto quel campo per correre? Il miglior colpo di gennaio sarebbe riavere Zhegrova al cento per cento fisicamente».
La Juventus per gennaio valuta anche il ritorno in prestito di Chiesa dal Liverpool: sensazioni?
«Se sta bene, Chiesa è da top club e lo ha dimostrato tanto con la Juventus quanto con l’Italia. Federico è maturato in Inghilterra, conosce la Juventus e ha avuto Spalletti in Nazionale. Sicuramente non avrebbe problemi ad ambientarsi. Federico può giocare anche a destra e centravanti. Io venderei David: è un rapinatore d’area e mi sembra più da Barcellona che da Juventus. Sacrificherei il canadese per Chiesa».
Yildiz trascina la squadra di Spalletti a suon di gol (7) e assist (6), però è solo 19° nella classifica degli stipendi della Juventus: teme che una big europea possa tentarlo in estate?
«Merita un contratto più importante e in linea con il suo ruolo, ma non è in scadenza e penso che se ne possa parlare anche a fine stagione. Kenan ha tutto per fare la storia della Juventus».
Venderebbe Yildiz per una offerta da cento milioni?
«Un grande dirigente della Juventus del passato sosteneva che tutto ha un prezzo, infatti all’epoca si vendevano Vieri, Zidane… Adesso, però, se cedi Yildiz, non puoi comprare Buffon e Nedved. La Juventus deve tenersi stretto il suo dieci e tornare a investire nel settore giovanile. No, Yildiz non lo cederei nemmeno per cento milioni. Il futuro si costruisce partendo da lui, Bremer e dall’aggiunta di un portiere e di un centrocampista centrale di livello internazionale. Thuram ha un potenziale enorme, ma si deve svegliare: deve diventare più decisivo e dominante».
Rimpiange Rabiot, adesso leader del Milan di Allegri?
«No, più Kean».
Perché?
«Perché preferisco Kean a Openda e David. Chiaro, Rabiot ha uno spessore internazionale e farebbe sempre comodo».
Lewandowski in estate si svincola dal Barcellona: può diventare un colpo alla Modric per la Juventus?
«No, basta… Adesso la Juventus ha bisogno di consistenza. Io una pazzia la farei soltanto per Tonali, anche perché è italiano. A Spalletti servirebbe un Bernardo Silva giovane. O meglio ancora Platini, che però resta unico e inimitabile. Non ne vedo in giro e temo sarà così per moltissimi anni. Michel non ha eguali, con lui accanto Yildiz dovrebbe rinunciare alla maglia numero dieci ma segnerebbe il doppio dei gol».
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