Archiviato il precedente successo in trasferta arrivato contro il Genoa di Patrick Vieira, per la Juventus di Igor Tudor ora si presenta uno degli appuntamenti più importanti dell’anno: il Derby d’Italia contro l’Inter di Chivu. Una partita che si presenta come il primo vero banco di prova per la formazione juventina, autrice comunque di un buon inizio di campionato, con due vittorie arrivate su due partite disputate e zero gol incassati.
In vista della partita contro i nerazzurri, i bianconeri dovranno tenere in considerazione alcuni fattori che potrebbero incidere nel corso della gara, come ad esempio la differenza anagrafica. In effetti, l’età media delle due rose presenta un gap evidente, con i nerazzurri che hanno quasi due anni in più di media rispetto ai bianconeri, attualmente a 26,1 anni di media (e 26,2 nell’intero 2025). Una differenza, dunque, che coincide con il tipo di esperienza accumulata dai giocatori dell’Inter in questi anni, che li ha visti vincere con i propri club il doppio dei trofei rispetto ai bianconeri (precisamente, 129 contro 64).
A segnare l’ulteriore esperienza sul campo ci pensano poi i dati riguardanti le presenze in campo internazionale. I giocatori della Juventus, infatti, in Champions hanno collezionato 343 gare (con McKennie al primo posto con 33 presenze), mentre quelli dell’Inter 780, un numero arrivato dopo i lunghi percorsi intrapresi nella competizione (al primo posto si trova Mkhitaryan con 81, Sommer subito dietro con 70). Altrettanto evidente la differenza d’esperienza se si guarda alle gare disputate con le proprie nazionali: 514 per i bianconeri, 973 per i nerazzurri. Il tecnico juventino è dunque avvisato: se vuole conquistare il Derby d’Italia, dovrà fare attenzione prima di tutto al fattore esperienza dei suoi avversari.