Juventus, Cabrini a La Gazzetta dello Sport:”La Juve può credere nello scudetto”

Juventus, Cabrini a La Gazzetta dello Sport:”La Juve può credere nello scudetto”

Antonio Cabrini
Le parole dell’ex difensore bianconero a La Gazzetta Dello Sport. Leggiamo un‘estratto della sua intervista.

Antonio Cabrini è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport. L’ex difensore bianconero, ha parlato in merito al derby in programma oggi e, ai suoi ricordi con la maglia della Juve. Di seguito le sue dichiarazioni:

Il derby si prepara in modo diverso dal solito?
Secondo me no: però c’è la consapevolezza che si tratta di una gara molto sentita dalla gente. Ecco, quella è la differenza, la responsabilità maggiore verso le persone che vengono a tifare per te”.

Impressioni sulla Juventus di Luciano Spalletti? 

Vincere a Cremona e pareggiare in Champions League dà fiducia a tutto l’ambiente. Spalletti ha detto di non aver avuto tempo di lavorare in modo più approfondito. Deve arrivare a guidare la squadra, ma questo non si fa in tre giorni”.

Cosa mancava alla gestione di Igor Tudor, che era arrivata a otto partite senza vittorie? 

Quando si arriva all’esonero, l’errore è da attribuire in parti uguali alla squadra, all’allenatore e alla società. Nessuno deve scaricare le colpe o si deve tirare indietro di fronte a un fallimento “globale”. Si vince e si perde tutti insieme nel calcio: non puoi nasconderti dietro ad alibi o scuse. Alla fine gli errori vengono a galla da tutte le parti”.

Spalletti ha parlato di “giro scudetto”… 

Perché no! Se lo dice lui, che ha la sensazione quotidiana di quanto la squadra può dare, è così. Di certo non vuole prendere in giro nessuno, è convinto di questo. Può accadere tutto in questo campionato”.

Che ricordi ha dei derby vissuti da calciatore? 

Ne ho giocati tanti: il primo gol è stato nel 1979, un tiro di prima da fuori area, decisivo a 2’ dalla fine. Ma è sempre stato un incontro molto stimolante”.

Chi punterebbe nella Juve come giocatore chiave? 

Lo dico ormai da tempo: Vlahovic. Vorrei diventasse protagonista, non solo in questa partita. Se elimina le questioni extra campo e si mette in testa di essere una pedina importante, può diventarla”.

Cosa manca alla Juventus? 

Forse un po’ di dna bianconero, non tutti ce l’hanno. Significa ‘o si vince o non conta niente’. Questo deve entrare nella mentalità di tutti, anche degli stranieri o da chi è arrivato da poco: il primo pensiero deve essere quello”.

 

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