In una lunga intervista rilasciata ai taccuini de La Gazzetta dello Sport Andrea Stramaccioni ha parlato del periodo che sta attraversando la Juventus di Luciano Spalletti. Di seguito l’intervista completa:
«Spalletti è alla Juventus dal 30 ottobre e al debutto ha sorpreso tutti arretrando in difesa Koopmeiners, come a inizio carriera in Olanda. Ma contro la Roma ha sublimato un’intuizione ancora più geniale: l’impiego di McKennie, abile a trasformarsi da esterno (in fase di non possesso) a vera e propria seconda punta. Il gol di Openda nasce dal “taglio” dell’americano, una soluzione già provata da Luciano fin dal derby contro il Torino».
Spieghi pure…
«McKennie in fase di non possesso agisce in fascia, alle spalle di Conceiçao, e si occupa del giocatore più offensivo della squadra avversaria da quella parte: Cambiaghi a Bologna o Wesley sabato. Mentre quando la Juventus ha il pallone, il texano “taglia” il campo centralmente e si trasforma in un giocatore offensivo aggiunto alle spalle della prima punta in una posizione “affilata”, cioè sempre verticale e mai piatta rispetto al centravanti. Arma velenosissima, come ha provato sulla propria pelle la squadra di Gasperini. Nell’azione del 2-0 Rensch si vede spuntare McKennie alle spalle in area e tenta di lasciarlo a un compagno (evidente il gesto col braccio dell’olandese), generando un ritardo di marcatura da cui poi scaturisce il gol. L’esterno della Juventus salta di testa completamente solo e fuori dai radar dei feroci duelli gasperiniani. Un movimento assolutamente innovativo nei sistemi che utilizzano la base di difesa a tre: in pratica porta un “quinto” a diventare un sottopunta. Una specie di “Perrotta” che parte dalla fascia invece che dal centro, tanto per fare un paragone con una delle migliori intuizioni del primo Spalletti romanista».
C’è dell’altro?
«La Spallettata McKennie genera un altro vantaggio: consente a Conceiçao o Zhegrova di agire in ampiezza per isolarsi larghi e sfruttare le loro doti nell’uno contro uno, sempre protetti alle spalle da Kalulu. Spalletti ha risolto uno dei rebus di Tudor, che come esterno destro adattava Kalulu. Luciano è ripartito dal 3-4-2-1 del predecessore croato, ma ci ha già messo molto di suo».
Spalletti ha il contratto in scadenza a giugno: fosse nella Juventus rinnoverebbe già ora l’accordo?
«Onestamente non capisco cosa aspettino. La Juventus ha bisogno di ritrovare una guida stabile, esperta e carismatica. Spalletti e il suo staff rappresentano uno dei migliori gruppi di lavoro degli ultimi 20 anni di Serie A. Non avrei dubbi a blindarlo subito».
Si aspetta il graduale passaggio al 4-2-3-1 con Bremer in difesa?
«No, per ora non credo che Spalletti cambierà. La squadra è a proprio agio, ha trovato le distanze giuste e crede in quello che fa».
A Pisa (sabato) rientra Koopmeiners dalla squalifica: se lo immagina in difesa o a centrocampo?
«Non toccherei la coppia Thuram-Locatelli, piuttosto con il rientro di Bremer ragionerei più su un ballottaggio con Kelly in difesa. L’olandese ha qualità e sente la fiducia del tecnico, può interpretare due ruoli e sarà un jolly importante per Spalletti».
Yildiz, da quando c’è Spalletti, o segna o serve assist o mette lo zampino nelle azioni da gol: è soltanto una coincidenza e spera di rivedere il turco “falso 9” come a Napoli?
«Yildiz è fortissimo, mi fa impazzire: è un mix di tecnica, forza e genio e con Spalletti può crescere ancora tanto. Falso nove non mi convince, soffre troppo spalle alla porta e tende sempre a decentrarsi sul centro-sinistra per ricevere la palla. Yildiz ha caratteristiche diverse da Totti, non ha la stessa forza né la sua abilità nel resistere ai contrasti da dietro. Il turco, come tipologia di giocatore, è più “un Del Piero”».
Si avvicinano il Natale e il mercato di gennaio: che regalo servirebbe di più a Spalletti?
«Ragionerei su un cambio dell’esterno destro, visti i pochi minuti e le molte panchine di Joao Mario con Spalletti. Non penso sia facile ingaggiare un regista da Juventus a gennaio: comprare per comprare non avrebbe senso».
La Juventus, dopo 6 punti tra Bologna e Roma, è a -1 dal quarto posto Champions della Roma e si è riavvicinata alle prime. Nelle prossime cinque partite i bianconeri hanno un calendario favorevole (Pisa, Lecce, Sassuolo, Cremonese e Cagliari): Locatelli e compagni possono diventare la mina vagante nella lotta scudetto?
«Non parlate a Spalletti del calendario se non volete farlo infuriare: nessuno meglio di lui sa che la Juventus dovrà avvicinarsi a queste partite con la stessa fame mostrata contro Bologna e Roma. Luciano sa preparare bene l’ambiente, però è innegabile che il calendario offra alla Juventus un’enorme occasione per recuperare punti su chi la precede. Le mie gerarchie restano le stesse: Inter e Napoli in prima fascia; Milan, Juventus e Roma alle spalle. Bologna e Como le possibili sorprese in zona Europa e occhio alla Lazio di Sarri se farà un mercato adeguato».