Alessandro Del Piero
In una lunga intervista rilasciata ai taccuini de La Gazzetta dello Sport, Alessandro Del Piero ha parlato così della sfida di domani sera tra la Juventus e il Milan. Di seguito l’intervista completa:
Alessandro, finora tanti alti e bassi per la Juve del suo ex compagno Tudor, il Milan invece viene da cinque vittorie di fila, tra campionato e Coppa Italia. Come vede la partita di domani sera?
“Sarà un bel match. È ancora presto perché siamo a inizio stagione, magari il ritorno sarà più interessante per altri aspetti, però già questo è un bel test per entrambe le squadre, per capire il loro stato di maturazione attuale“.
Il calendario più fitto di impegni della Juve che peso avrà?
“Il fatto che giochi la Champions League non comporta maggiore pressione. Quando giochi una partita a settimana devi assolutamente farla bene, quindi il Milan ha una grande responsabilità. Però sono due squadre attrezzate per fare qualsiasi cosa“.
La Juve ora ha tante opzioni davanti e Tudor sta facendo ruotare molto Vlahovic, David e Openda. Sulla base della sua esperienza, a un certo punto è giusto che si trovi una gerarchia chiara, che si definisca un centravanti titolare?
“Devi conoscere gli attaccanti che hai a livello caratteriale e umano per capire cosa è meglio fare. Credo che nel calcio di oggi i cambi siano necessari, se vuoi avere i giocatori freschi giocando ogni tre giorni. Come era anche in passato, in realtà, ma allora le squadre erano strutturate in maniera diversa e a noi capitava di essere titolari più volte, diciamo così“.
E nella Juve di oggi?
“La situazione attuale mi sembra ben digerita da tutti, ma è chiaro che non avere continuità non sia del tutto positivo. Quando giochi quattro-cinque partite consecutivamente ti abitui a certe situazioni, quindi puoi essere più pronto. L’importante è che chi sta fuori riesca a mantenere alta la tensione: vediamo sempre più spesso partite decise dai cambi, da quello che accade dopo. Speriamo che Tudor metta sia prima che dopo i giocatori giusti“.
E il Milan degli ex Allegri e Rabiot secondo lei può essere già da scudetto, sulla base di quanto visto finora?
“Per una serie di dinamiche sì. Perché gioca solo il campionato e ciò gli permette di preparare la settimana molto bene e di avere giocatori pronti a livello fisico, senza viaggi né intoppi. E anche perché ha qualità, non solo Rabiot, ma anche Modric, Leao, Saelemaekers… È una squadra ben strutturata“.
È bello il rapporto che ha con Yildiz, di cui lei è il grande idolo. Prima dell’Atalanta il numero 10 bianconero è venuto ad abbracciarla a bordocampo, mentre era in diretta nel prepartita della tv americana CBS. Anche lei, come lui, è diventato molto famoso molto presto. Un consiglio che sentirebbe di dare a Kenan?
“Per quello che ho visto fino a oggi, sia in campo che fuori, non ha bisogno di consigli. È un ragazzo serio, che ama lavorare sodo, che vuole diventare un simbolo di questa società e avere successo, giustamente. Lo sta facendo secondo me nella maniera più giusta. È ovvio che ci saranno momenti di difficoltà, momenti più o meno positivi e lì dovrà affidarsi alle persone giuste. Spero che abbia sempre attorno le persone giuste che possano dirgli ciò che avrà bisogno di sentirsi dire in quel momento“.
Visto che siamo a New York per l’evento di lancio del pallone del Mondiale, non possiamo che chiudere con la Nazionale. Sicuramente ha parlato con Gattuso da quando è diventato ct: è l’uomo giusto per portarci oltreoceano la prossima estate?
“Io credo che gli allenatori siano sempre giusti, poi bisogna capire gli altri fattori che determinano il successo di una squadra, che sia una nazionale o un club: i giocatori, l’ambiente, il momento. Rino ha una passione sfrenata, una grande conoscenza e anche esperienza. Ovviamente ha il mio tifo, come amico ed ex compagno. Gli auguro non solo di qualificarsi al Mondiale ma tanti altri successi, per svariati motivi. Spero che riesca a trasmettere a tutti i giocatori la sua energia, la sua voglia, la passione che ha per il gioco del calcio. Ognuno dovrà poi metterci il suo per far sì che l’Italia questa estate possa essere qui“.
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