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ESCLUSIVA Marocchino: “Quante multe con Boniperti! Positivo il ritorno di Allegri, ma Pirlo…”

Domenico Marocchino
Le dichiarazioni in esclusiva dell'ex centrocampista bianconero

redazionejuvenews

di Carlo Pranzoni

Domenico Marocchino è stato tra i protagonisti dei successi della Juventus di inizio anni '80. Talentuoso centrocampista cresciuto nelle giovanili della Juventus, nel 1979 fece ritorno alla corte di Giovanni Trapattoni, dove contribuì con 137 presenze e 12 gol totali alla conquista degli scudetti 1980/81 e 1981/82, oltre alla Coppa Italia vinta nella doppia finale con il Verona nel 1982/83. Con lui, in esclusiva per Juvenews.eu, abbiamo parlato dell'attuale situazione del club bianconero, partendo dal ricordo del presidente Giampiero Boniperti, scomparso negli scorsi giorni:

Quali sono i ricordi che la legano al presidente Boniperti?

I miei ricordi iniziano con quello che mi raccontava mio padre. Lui mi raccontava del Boniperti come grandissimo calciatore. Molte volte la gente dimentica che prima di essere dirigente è stato anche un eccellente attaccante, che è poi passato a fare il centrocampista. Una cosa rara nel calcio, considerato anche quanti gol è riuscito a mettere a segno in campionato. Poi per me era quasi un conterraneo, lui era di Novara, io sono di Vercelli...

Ha qualche aneddoto che ricorda con piacere?

Ce ne sono tanti. Lui era un presidente competente di calcio, ne sapeva tanto essendo stato anche un ex calciatore. Conosceva pregi e difetti della vita privata dei suoi giocatori, sapeva che eravamo atleti da controllare. Con me lo faceva spesso. Ricordo che una volta mi fece firmare un contratto in cui era presente una clausola che mi obbligava a fumare non più di 10 sigarette al giorno. I contratti di allora erano diversi da quelli di oggi, erano anche più scherzosi e c'erano meno controlli, meno filtri. Potevi confrontarti direttamente con i dirigenti della tua squadra, che non erano più di 10, mentre oggi ce ne sono molti di più. Un'altra volta ricordo che, al mio ritorno alla Juve, andai in sede per ritirare dei documenti e lui mi fece fare il giro di tutti gli uffici dicendo in giro che ero il calciatore che sotto la sua gestione aveva ricevuto più multe (ride ndr.).

Tornando all'attualità, un suo parere sul ritorno di Allegri?

Sicuramente il mio è un pensiero positivo, anche se non ero contrariato dai risultati che aveva raggiunto Pirlo. E' riuscito a vincere due trofei e a centrare il quarto posto in un periodo di trasfromazione della Juve. Poi ovvio che Allegri ha più esperienza e con lui ora si cercherà di ripuntare alla vittoria dello scudetto. Molte volte la gente non è contenta dei risultati, ma il ciclo in Italia dei bianconeri è stato lunghissimo. Era già difficile immaginare che avrebbero vinto per cinque anni di fila, figuriamoci per nove...

Il futuro di Ronaldo è in bilico. Rinuncerebbe a Cr7?

Alla fine deciderà lui con la società quale sarà la soluzione migliore. Se mi chiedi di lui bisogna pensarci molto bene, perchè a seconda della sua cessione o della sua permanenza cambiano i movimenti strategici della Juve sul mercato. Ora si parla tanto di un ritorno di Pjanic, poi magari tornerà anche Mandzukic (ride ndr.). Però a volte tornano...

Parlando di centrocampo, le piace Locatelli come giocatore?

Mi piace molto, ma così come mi piacciono anche gli altri centrocampisti che ha a disposizione Mancini. Penso a Verratti o a Pellegrini della Roma, ma anche a Pessina che ieri è andato in gol. Poi sai, sul mercato non c'è mai una sola società interessata ad un giocatore, bisogna sempre fare i conti con la concorrenza. Qualche nome importante, però, lo prenderanno sicuramente.

Ha parlato della Nazionale, che ieri ha centrato il terzo successo su tre partite del girone. Quanto può arrivare lontano la squadra di Mancini?

L'Italia è una squadra che gioca un calcio propositivo, è divertente vederla giocare. Ora però gli avversari saranno più ostici, le sfide si faranno più ardue. In queste occasioni bisogna tenere duro ed avere la capacità di riuscire a vincere anche un incontro che si fa critico. Vedremo strada facendo come diceva Baglioni.

Si ringrazia Domenico Marocchino per la cortesia e per la disponibilità mostrate nel corso di questa intervista.