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Cobolli Gigli: “La Juve non è stata rinforzata a dovere. Non può permettersi Ronaldo”

Gianni Cobolli Gigli

L'ex presidente bianconero ha parllato

redazionejuvenews

La Juventus è pronta a rituffarsi nel campionato dopo la sconfitta subita nell'ultimo turno prima della sosta contro il Benevento. I bianconeri sono infatti caduti per la seconda volta in campionato tra le mura amiche dell'Allianz Stadium: dopo lo 0-3 subito dalla Fiorentina prima di Natale, la squadra di Andrea Pirlo ha perso contro i giallorossi per 0-1, dicendo probabilmente addio alle residue speranze di una rimonta scudetto che già appariva difficile, visti i dieci punti di svantaggio dall'Inter capolista.

I bianconeri ora sono chiamati a salvare la stagione, cercando di vincere quante più partite possibili da qui alla fine dell'anno. Poi ci sarà la finale di Coppa Italia, che insieme alla Supercoppa già conquistata a gennaio farebbe vincere ad Andrea Pirlo due trofei al suo primo anno in panchina. Del difficile momento dei bianconeri, ha parlato l'ex presidente Giovanni Cobolli Gigli ai microfoni di Radio Crc.

“Gli errori che imputo all’attuale dirigenza della Juventus sono quelli commessi sul mercato. Certi acquisti e certe cessioni non hanno convinto in pieno. Sbagliata la gestione di Dybala, non avrei acquistato Cristiano Ronaldo. Negli ultimi due anni la squadra non è stata rinforzata a dovere, inoltre si è creata tanta confusione attorno a Dybala. Hanno cercato di cederlo, ma non ci sono riusciti. E’ complicato per l’argentino trovare le giuste motivazioni in una situazione del genere, eppure avrebbe dovuto essere il fulcro della Juve. Per quanto riguarda Cristiano Ronaldo, personalmente non lo avrei acquistato. Da quanto mi risulta, questo era anche il pensiero dell’ex direttore generale bianconero Beppe Marotta. Ronaldo è un campione straordinario, ma il suo ingaggio da 31 milioni di euro a stagione è fuori portata per un club come la Juve. Lo cederei, ma trovare una squadra in grado di assicurargli questo stipendio monstre sarà difficile. Ecco perché, alla fine, credo che resterà”