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Al-Khelaifi: “Mbappè resta. Superlega uccide sogni del calcio e dei tifosi”

Mbappè

Il presidente del PSG ha parlato del futuro dei suoi calciatori

redazionejuvenews

Il presidente del PSG Nasser Al-Khelaifi ha parlato intervistato dai microfoni del giornale francese L'Equipe, parlando del futuro di alcuni suoi giocatori, accostati in sede di mercato ad altre squadre, tornando a dure la sua anche sul futuro del tencico: "Voglio essere chiaro: Mbappé resterà, non lo venderemo mai e non se ne andrà gratis. Il Barcellona fino all'ultimo ha provato a prendere Neymar ma lui è felice qui. Qui ha tutto che gli serve, quale altro club potrebbe trovare con ambizioni e progetto migliori del PSG? Le discussioni sul rinnovo vanno bene, spero potremo trovare presto un accordo".

Il presidente smentisce anche poi le voci relative al tecnico Pochettino: "A fine stagione ci siamo visti due volte, chiacchierando per 2-3 ore. Non mi ha mai detto che voleva andarsene, ha sempre avuto un atteggiamento propositivo ed è coinvolto nei temi societari. Parla quotidianamente di mercato con Leonardo, ha ancora due anni di contratto. Come per Mbappé, la gente cerca di disturbarci ma nessuno ci dividerà".

Chiusura finale sul progetto della Super Lega, al quale il PSG non aveva aderito e aveva fortemente criticato sempre attraverso le parole del suo numero uno: "Queste grandi società avevano già provato a mettere pressione sul Fair Play Finanziario. Si lamentavano e volevano impedire ad altre squadre di svilupparsi grazie a nuovi investitori. È la stessa dottrina che ispira la Superlega: vogliono eliminare ogni forma di competitività e creare il loro campionato chiuso. Tutti devono avere il diritto di sognare, non soltanto questi grandi club. Così si ammazzano i sogni del calcio e dei tifosi".

Sulla Superlega si è pronunciato questa mattina il Ministero di Giustizia svizzero che avrebbe informato UEFA e FIFA sull'impossibilità di effettuare sanzioni nei confronti dei club "dissidenti" ed ancora impegnati nel progetto della Superlega, ovvero Juventus, Real Madrid e Barcellona. Per il Ministero le sanzioni non sono applicabili fino a quando la vicenda non verrà analizzata.