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Vieri: “Senza Ronaldo la Juventus giocherà meglio? Non per forza”

Christian Vieri, ex attaccante di Inter e Nazionale

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Vieri ha parlato della prossima Serie A. Senza Ronaldo la Juventus è ancora la favorita?

redazionejuvenews

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Bobo Vieri ha parlato della prossima Serie A. «Oggi si vince stando al passo con i tempi- Ha esclamato Vieri -. Il calcio è cambiato, e cambia anche in Italia: siamo ancora indietro, ma ci stiamo adeguando. Chi ha capito va avanti, gli altri marameo: basta guardare chi gioca e a chi sta fuori, quali sono gli allenatori che piacciono e funzionano. Una volta contava di più sapersi difendere, tanto un gol prima o poi lo facevi: adesso devi dare un gioco, le squadre sono costruite per dominare. L’esempio lo abbiamo avuto in casa, con la Nazionale di Mancini e l’Europeo vinto giocando un calcio totale: possesso, controllo del gioco. L’Italia ha comandato tutte le partite tranne quella con la Spagna e giocando il miglior calcio dopo quello della Spagna. Calcio per fare gol, sempre».

Sulla squadra vincitrice del prossimo campionato, Bobo ha rivelato: «Prima che se ne andasse Ronaldo avevo detto: attacco della Juve più forte, Juventus più forte. Adesso metto l’Inter davanti: i 25-30 gol di Cristiano non ci sono più, saranno contenti quelli che dicevano che non andava più bene. Senza di lui giocheranno meglio? Non per forza, e l’abbiamo visto nelle prime due partite. Ma il calcio d’agosto in Italia, e io me lo ricordo bene, fa testo fino ad un certo punto: prendo tempo e ne riparliamo dopo 5-6 partite».

Al posto di CR7 la Juventus ha preso Kean. Scelta corretta? «Quando va via Ronaldo non c’è scelta migliore, ma i gol che faceva lui qualcun altro dovrà farli. Non credo che Kean ne potrà fare così tanti, ma credo sia giusto dargli un campionato intero per giudicarlo. Icardi è uno che gioca poco con la squadra, ma di mestiere fa il finalizzatore, i suoi 20 gol è facile che te li faccia: siccome di quei 20 gol c’è bisogno, forse sarei andato più su di lui. Ma nel mercato non sempre si riesce a fare la cosa che sembra la migliore. Pjanic? Grande giocatore, lo conosciamo. Ma se ho già Arthur e voglio ricostruire, punto su di lui, che ha sei anni di meno».