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Juve, senti Capello: “Contro il Torino non sarà facile ma con Vlahovic…”

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Intervistato da Tuttosport Fabio Capello ha parlato del Derby tra Juventus e Torino: la chiave di volta potrebbe essere Vlahovic

redazionejuvenews

Intervistato da Tuttosport Fabio Capello ha parlato del Derby tra Juventus e Torino«Il Toro ha ormai in mente un tipo di gioco e l’ha assimilato perfettamente: interpreterà la partita aggredendo l’avversario, saltandogli addosso, giocando in verticale. La Juve con Vlahovic è diversa da prima: occupa bene il campo e quando riuscirà a liberarsi della pressione dei giocatori del Toro sarà molto, molto pericolosa. Dusan ha cambiato tutto, perché mancava un uomo che, ogni qualvolta la squadra entrava in possesso di palla cercasse la profondità. Ronaldo la cercava, ma partendo da lontano. Non era il punto centrale. Invece adesso con Vlahovic c’è la possibilità sia per Morata di arrivare dall’esterno, sia per Dybala di portar via degli uomini. É giovane, ha forza fisica, velocità, intuito... Gli consiglierei di lavorare ancora e sempre sulla tecnica: in base a quello che ancora gli manca o che può ancora essere migliorato. E’ esattamente quello che feci fare a Ibrahimovic».

Il tridente pesante è un'opzione vincente? «Sì, perché Morata aiuta e Dybala ha dimostrato di poter avere l’approccio giusto - ha rivelato l'ex allenatore. Se fanno sempre così, possono giocare contro tutti con quel tridente lì perché è un tridente che corre, si sacrifica, si aiuta. Il calcio di adesso è così: innanzitutto devi correre e aiutarti, poi se nella corsa e nell’aiuto c’è la qualità, questo fa la differenza».

Chiosa finale sui due capitani, Chiellini e Belotti: «Chiellini? Pensi che pur giocando all’80 per cento del potenziale fisico che aveva, è il miglior difensore italiano... Anche Mancini spera che sia a posto! E lo speriamo noi come italiani. Belotti a me piace, è un giocatore importante. Farebbe bene anche alla Nazionale tanto per essere chiari. Però dopo quelle grandi offerte che ha avuto, e poi è rimasto al Toro, si è un po’ perso».