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La Juve in Serie A a fine giugno? 5 momenti del passato da ricordare

Douglas Costa
Sul proprio sito ufficiale la Juventus ha pubblicato un interessante approfondimento sui match giocati dai bianconeri a fine giugno

redazionejuvenews

Giugno è ormai agli sgoccioli e sul proprio sito ufficiale la Juve ha pubblicato un interessante approfondimento a riguardo: "Giocare il campionato a fine giugno. É successo nel passato, una volta per causa di forze maggiori – l'estate del 2020, qui riassunta in Bologna-Juventus del 22 giugno -, in altre per particolari scelte di calendario. Situazioni diverse, accomunate da vittorie e momenti importanti della vita della Signora.

IL SIGILLO DI DE LIGT

Bologna-Juve è la prima gara dopo la lunga pausa dovuta al Covid nel 2020. E la Juve ha la bravura di scattare benissimo dai blocchi della ripartenza con un successo per 2-0. Si conferma all'Allianz Stadium, vuoto al pari di ogni impianto. Con il Lecce il successo è netto, 4-0, interamente maturato nella ripresa con 4 marcatori diversi: Dybala, Ronaldo, Higuain e De Ligt, bravo a colpire di testa sfruttando un calcio d'angolo di Douglas Costa.

DOUGLAS CAPOLAVORO

Giugno 2020 si chiude nel giorno 30 con un altro successo fondamentale nella corsa scudetto. L'esultanza di Douglas Costa è motivata dalla terza rete bianconera in Genoa-Juventus. E, come d'abitudine per il brasiliano, il gol è un capolavoro, una creazione di purissima originalità.

INIZIA IL QUINQUENNIO D'ORO

Anche nel lontanissimo passato ci sono stati incontri fondamentali giocati a giugno. Nel 1931, esattamente il giorno 21, la Juventus festeggia il suo terzo scudetto, il primo del Quinquennio d'Oro, superando l'Ambrosiana (nome dell'epoca dell'Inter). Autore del gol che vale la conquista del titolo è Mumo Orsi, argentino che - come accadrà a Camoranesi – vestirà l'azzurro e vincerà il Mondiale (nel 1934).

L'ULTIMA DI CABRINI

25 giugno 1989: il campionato si chiude con Juventus-Verona, la Signora vince con un netto 3-0 ma il pomeriggio della domenica si fa ricordare più perché uno dei grandi bianconeri che lascia il club dove si è affermato: Antonio Cabrini. É questa la sua gara numero 440, in un percorso di 13 stagioni nelle quali ha vinto tutto, chiuso con la fascia da capitano al braccio (e senza uscita dal campo in anticipo, la standing-ovation di saluto non era di moda)".

(juventus.com)