Luciano Spalletti
In un’intervista rilasciata ai taccuini de La Gazzetta dello Sport Daniel Fonseca, ex Juventus e Roma, ha offerto il proprio parere sulla partita che ci sarà stasera all’Allianz tra la squadra di Spalletti e quella di Gasperini. Di seguito l’intervista completa:
Capello ha detto che si aspetta un Juventus-Roma rock: lei?
“Condivido, sarà una sfida a tutto gas vista l’intensità dimostrata da Juve e Roma nell’ultimo turno. Partita bella e… pesante”.
Per chi conta di più?
“Per la Juventus. I bianconeri giocano in casa e hanno bisogno di un successo per accorciare sulla Roma e sulle rivali. Stiamo assistendo a un campionato equilibrato, senza cannibali, e non siamo nemmeno a metà: la squadra di Spalletti vincendo potrebbe ambire a rientrare nel giro scudetto”.
E se invece dovesse vincere la Roma?
“Gasperini si meriterebbe un bel colpo in attacco a gennaio, sento parlare di Zirkzee del Manchester United: andrebbe benissimo. Con tre punti a Torino e un bel regalo di Natale la Roma può lottare fino alla fine per il titolo”.
Spalletti il regalo se lo aspetta a centrocampo: chi vedrebbe meglio?
“Io punterei ancora su Locatelli, è il capitano e ha qualità. Piuttosto mi guarderei intorno in attacco per il futuro: Vlahovic è infortunato e ha il contratto in scadenza. Fossi nella Juventus penserei a Lewandowski a parametro zero, può essere un colpo stile Modric. Lewa nell’ultimo decennio è stato un top assoluto e il fiuto del gol non si perde, nemmeno a 37-38 anni”.
Avrebbe più bisogno di lei Spalletti o Gasperini per la sfida dell’Allianz Stadium?
“Gasp, anche se forse gli servirebbe più Batistuta. Spalletti ha David e Openda: il canadese ha sempre avuto numeri importanti in Francia, si ripeterà anche in Italia”.
Chi decide il big match?
“Queste sono partite da colpi di genio alla Yildiz. L’ho detto e lo ripeto: in Kenan rivedo l’eleganza di Francescoli, il mito mio e di Zidane. Il turco è magico e può spostare gli equilibri. L’altro giocatore velenoso è Conceiçao: con un dribbling o una sgasata delle sue può mandare in tilt la Roma. Ma anche Gasperini ha le sue frecce, a partire da Wesley. Io non sono sorpreso, al Flamengo l’ho visto giocare tante volte dal vivo: è una forza della natura come Cafu. E occhio a Mancini, sembra uruguaiano per la garra che mostra in campo: può essere decisivo di testa sulle palle inattive”.
L’ha stupita l’impatto di Spalletti sulla Juventus?
“No, perché parliamo di uno dei migliori allenatori italiani. Conte, Spalletti e Gasperini sono i miei preferiti in Serie A. Spalletti fa giocare bene le squadre, è pratico, poi è fumantino e toscano come Lippi. Spero che la Juventus rinnovi presto il contratto di Spalletti, ha il carisma giusto per aprire un ciclo”.
Gasperini chi le ricorda?
“È un martello, unico. E penso che avere Ranieri come dirigente sia un bell’aiuto anche per lui. Claudio è stato come un papà per me e a Roma è come il Papa, chi lo tocca?”.
L’altro suo papà calcistico è stato Mazzone: se ripensa a Carletto?
“Mi vengono in mente le sue arrabbiature in romanesco. Quelle con Cappioli, uno dei suoi preferiti, erano da film: ‘Cappioli, svegliati: non pensare sempre alle donne’. Cappioli è un fratello e i suoi racconti del lunedì erano leggendari…”.
Se chiude gli occhi, cosa le torna in mente dello spogliatoio bianconero dei suoi tempi?
“Pippo Inzaghi. Si cambiava accanto a me e viveva sempre un po’ nel suo mondo. Io organizzavo un sacco di scherzi e Pippo era una delle mie vittime preferite”.
La sfida tra Juventus e Roma che non scorderà mai?
“Troppo emozionante la mia prima volta all’Olimpico con la maglia della Juve. A dieci minuti dalla fine ho calciato una punizione sulla traversa. Stadio gelato per qualche secondo. Il martedì l’Avvocato Agnelli mi prende da parte: ‘Fonseca, lei mi fa svenire: bastavano pochi centimetri…'”.
È una Serie A con tanti figli d’arte, da Conceiçao ai Thuram a Buffon Jr: quando rivediamo i suoi ragazzi in Italia?
“Nicolas gioca nella nazionale uruguaiana e ha diverse offerte, anche dall’Europa. Matias è all’Instituto de Cordoba in Argentina. Io ero più forte ma… loro sono più belli”.
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