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Benitez: “La Juve ha fatto un grande mercato. E’ la favorita con l’Inter”

Rafa Benitez
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore del Napoli Rafa Benitez ha parlato della prossima Serie A: Juve favorita

redazionejuvenews

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore del Napoli Rafa Benitez ha parlato della prossima Serie A: «Favorite? Inter e Juve, ma sarebbe poco rispettoso non considerare il Milan dopo lo scudetto. Mi farebbe piacere poi che nella lotta al vertice rientrasse il Napoli, ammesso che le cessioni non ne condizionino eccessivamente il rendimento. Migliore sul mercato? Tutte le squadre di prima fascia finora hanno puntato sulla qualità. Ma è ancora presto, nelle ultime settimane possono esserci movimenti che spesso si rivelano determinanti».

«Sono arrivati tanti calciatori poco conosciuti in ambito internazionale ma che considero ottimi - ha continuato Benitez. Dybala, Pogba e Lukaku sono i colpi più eclatanti, ho apprezzato molto gli altri innesti della Juve, Di Maria e Bremer. Attenzione a Lookman dell’Atalanta: potrebbe essere una piacevole sorpresa. Il ritorno di Pogba e Lukaku è la dimostrazione che il calcio italiano ha ancora appeal e potenziale per attrarre campioni persino dalla Premier, che resta la lega di riferimento. Nello specifico è un ottimo segnale per tutto il movimento».

Il gap del calcio italiano con l’Europa si è ridoto? «La questione non è prettamente tecnica. A livello di infrastrutture, ad esempio, Premier e Bundesliga sono obiettivamente più avanti di tutti. Poi in Inghilterra c’è anche un vantaggio deciso in termini economici, perché ogni club ha enormi poteri di investimento sul mercato». Nonostante questo il Real Madrid ha battuto il Liverpool in finale di Champions: «È una società vincente. Ancelotti ha saputo tirare fuori il meglio di ognuno, massimizzando quelle qualità che sono nel dna di un club come il Real. Pallone d'Oro? A Benzema, anche perché se non glielo assegnano quest’anno non so quando accadrà. Già all’epoca io e il mio staff rimanemmo entusiasti di lui, si diceva che non fosse un gran finalizzatore ma poi segnò tanto e ci rendemmo subito conto che sapeva fare tutto. Ora è più maturo, un leader spesso decisivo».