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Gazidis: “Superlega? Agli inglesi non serve perché la Premier già lo è”

Ivan Gazidis
L'amministratore delegato del Milan, intervistato da La Repubblica Affari & Finanza, ha parlato della gestione dei club e della Superlega

redazionejuvenews

Il Milan campione d'Italia è ripartito quest'anno tenendo i ritmi delle prime, conquistando sette punti nelle prime tre giornate di Serie A. L'amministratore delegato rossonero Ivan Gazidis ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica Affari & Finanza, dove ha parlato della gestione delle società di calcio oggi: "Le società di calcio non sono aziende che devono produrre utili, ma istituzioni sociali e culturali. Motivo per cui dobbiamo mettere i valori al centro del nostro modo di fare impresa. E attenzione agli aspetti economico-finanziari: il calcio dei ricchi proprietari che ogni anno hanno riversato denaro nel club, spendendo milioni nella campagna acquisti e accumulando debiti non esiste più. La necessità di mezzi finanziari è enormemente cresciuta e quel modello ha causato insolvenze, retrocessioni, drammatiche perdite di competitività dei campionati. La questione, per noi e per tutti, è ricostruire la competitività sportiva ripartendo da questi valori".

La ristrutturazione del Milan: "Abbiamo ereditato una società con performance sportive deludenti e gravi difficoltà finanziarie. Abbiamo fatto scelte radicali, abbiamo ricostruito la società dalle fondamenta e l’abbiamo riportata a essere competitiva, in Italia e presto anche in Europa. Più importante ancora della strategia è il modo di fare le cose. In Italia ho trovato un approccio molto gerarchico e formale: il presidente-proprietario decide e detta, gli altri eseguono. Io ho portato uno stile di leadership diverso: una squadra eterogenea, persone con background differenti, in grado di confrontare idee e prendere decisioni comuni".

Strategie di crescita: "Primo: le performance sportive. La sfida era ridurre il monte ingaggi e insieme migliorare le prestazioni. Abbiamo scelto di prendere giocatori giovani e farli crescere all’interno del club. Non spese, ma investimenti per il futuro. Abbiamo deciso di puntare su uno “style of football” più fisico, aggressivo, veloce, propenso all’uno contro uno. Per questo avevamo bisogno di uno staff tecnico innovativo e molto focalizzato sugli obiettivi, coraggioso e capace di reggere alle pressioni: non c’è un altro business i cui risultati vengano testati e discussi due volte a settimana".

Gazidis ha toccato anche l'argomento della Superlega, di cui la Juventusè fra i club promotori: "I club inglesi restano dominanti, della Superlega non hanno bisogno perché la Premier League è già una Superlega. Tutti gli altri, a partire dai club prestigiosi con la bacheca piena di trofei e che oggi sono in gravi difficoltà, hanno la necessità assoluta di affrontare il problema. Fino a quando non si troverà il modo di risolvere le tensioni presenti nel sistema, queste continueranno a crescere. È l’ora di sedersi a un tavolo, tutti insieme, per discuterne".