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ESCLUSIVA – De Giuseppe (Dazn): “A Bologna vista la prima Juve di Spalletti. Frattesi? Sarebbe…”

Di Lorenzo Bozzetti

Dopo il successo ottenuto in Champions League contro il Pafos lo scorso 10 dicembre, la Juventus di Luciano Spalletti ha ritrovato i tre punti nel campionato di Serie A, con l’1-0 conquistato contro il Bologna grazie alla rete messa a segno da Juan Cabal. Al Dall’Ara i bianconeri si sono resi protagonisti di una prova particolarmente convincente contro i rossoblù di Vincenzo Italiano, una prestazione utile per ritrovare una vittoria che in campionato mancava dal 29 novembre (precisamente dal 2-1 contro il Cagliari) e che ha consentito alla squadra di mister Spalletti di piazzarsi, per il momento, al quinto posto nella classifica di Serie A a quota 26 punti. Ad attendere ora la compagine bianconera nel prossimo turno di campionato ci sarà la Roma di Gian Piero Gasperini, squadra che nel corso di questa prima parte di stagione si è resa autrice di un rendimento positivo sul piano dei risultati collezionati. A tal proposito Alessio De Giuseppe, giornalista e bordocampista di DAZN, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per analizzare la vittoria conseguita dalla Juventus a Bologna, offrire il proprio punto di vista sul lavoro svolto fino a questo punto da Luciano Spalletti, sul ritorno di Gleison Bremer per poi, infine, proiettarsi sulla prossima gara di Serie A che i bianconeri dovranno affrontare contro i giallorossi sabato 20 dicembre alle ore 20:45. Queste le sue parole.

 

Come giudica il momento della Juventus?
Il momento della Juventus è sicuramente in crescita. A Bologna penso che per la prima volta si sia vista la prima Juve di Spalletti. Il fatto che ci siano stati un po’ di giorni tra la partita col Pafos e quella di Bologna penso che abbia dato la possibilità a Spalletti di allenare di più questa squadra, e a Bologna si è visto. Secondo me è un trend in crescita, freccina che va verso l’alto, e poi bisognerà confermarsi con la Roma”.

 

Che sensazioni le ha lasciato la gara contro il Bologna?
Che sia stata una squadra dentro la partita per tutti i 90 minuti, come ha detto Spalletti. Grande energia, grande fisico nei duelli, che comunque ha stravinto tutti i duelli, arrivava prima sulle seconde palle: una squadra tonica. A Bologna abbiamo visto una delle migliori Juve della stagione, la migliore sicuramente da quando c’è Spalletti”.

 

Secondo Lei, c’è qualche aspetto del gioco o della mentalità che mister Spalletti fatica ancora a trasmettere alla squadra e su cui dovrebbe continuare a lavorare? E, al contrario, quali sono gli elementi che è riuscito a imprimere con maggior successo da quando è arrivato alla Juventus?
Per me la cosa che ha portato Spalletti a livello positivo è sicuramente l’autorevolezza. I giocatori riconoscono in Spalletti una figura da seguire, a cui obbedire sotto ogni punto di vista. Non si può trasgredire alle regole di Spalletti, ogni cosa che dice a loro quasi incute quel “timore” che serve: quindi una figura quasi autorevole. Ho visto che ancora fa fatica a trovarsi con Khéphren Thuram. Vedo che lui esige tanto, e anche in momenti della partita, come per esempio nei minuti finali, pretende molto da veramente da tutti, perché vuole arrivare al triplice fischio con la vittoria. E da quel punto di vista, nello stress continuo, secondo me i giocatori della Juve negli ultimi anni non sono stati così tanto abituati. Tudor e Thiago Motta sono stati due allenatori dal linguaggio del corpo sempre propositivo nei 90 minuti, Spalletti invece è uno che “rompe le scatole” anche nei 90 minuti e devono imparare a capirlo. Per cui, visto quello che hanno fatto i due predecessori, l’impressione è che non fosse proprio la strada migliore quella del “più carota che bastone”. Comunque c’è l’impressione che ogni tanto quel bastone di Spalletti possa servire alla Juve”.

 

Si avvicina la sessione invernale di calciomercato. A tal proposito, secondo Lei, su quale profilo di giocatore la Juventus dovrebbe investire prioritariamente e quale reparto, a suo avviso, necessiterebbe di un rinforzo per compiere un ulteriore salto di qualità?
È evidente che serve qualcosa a centrocampo, fondamentale. E a me personalmente, seppur sappiamo che è una strada difficile dal punto di vista della formula, l’idea Frattesi scalda parecchio. Frattesi sarebbe quel centrocampista che darebbe anche un po’ di personalità a quel centrocampo: darebbe tanto. Non mi priverei però di Khéphren Thuram, al di là di tutto, perché è il centrocampista con maggiore talento che ha la Juventus”.

 

Contro il Bologna si è potuto registrare il ritorno di Gleison Bremer sul rettangolo verde di gioco: quanto può incidere il recupero del brasiliano sul rendimento dei bianconeri in vista degli impegni futuri che questi ultimi saranno chiamati ad affrontare?
Bremer è importantissimo. Bremer ha un’aura diversa, incute timore agli avversari e trasmette tranquillità ai compagni di riparto in difesa. La Juve con Bremer vince, lo dicono i numeri e quindi è importantissimo il suo ritorno. La speranza è che possa restare con continuità a un buon livello fisico. È vero che magari Spalletti gli chiederà tanto nel giro palla, forse dovranno un attimo trovare una quadra in quel senso, perché con la prima impostazione spetta al difensore con Spalletti, e nel caso di Bremer non è proprio la sua miglior caratteristica. Però a livello difensivo parliamo, probabilmente, del difensore centrale migliore del campionato se sta bene”.

 

Nella prossima gara di campionato la Juventus incontrerà la Roma, squadra che con Gasperini sembra aver trovato una chiara identità di gioco e una concreta solidità difensiva. Quali potrebbero essere, secondo Lei, le principali insidie che la Juventus dovrà affrontare in questa partita?
Il problema con la Roma è che se alla Juve cresce il panico di non riuscirla a sbloccare, perchè difensivamente la Roma è veramente forte, e magari rischia di far crescere un po’ il nervosismo. Tuttavia, mi aspetto una Juve che confermerà la bella prestazione di Bologna. Mentre la Roma in trasferta abbiamo visto che sta facendo un po’ più fatica. Detto questo, la Juve dovrà essere brava a non innervosirsi qualora non dovesse riuscire a trovare il gol nella prima ora di partita“.

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