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Di Gennaro: “I giovani non giocheranno mai in squadre forti”

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Antonio Di Gennaro, ex calciatore, ha analizzato il momento negativo del calcio italiano e dei settori giovanili.

redazionejuvenews

Antonio Di Gennaro, ex calciatore, ha rilasciato delle dichiarazioni a TMW Radio sulla sconfitta dell'Italia contro la Macedonia del Nord. Ecco le sue parole: "Sono trent’anni che sento dire che bisogna riiniziare a programmare il nostro calcio dai settori giovanili. Non so però se succederà mai. Non dobbiamo però dimenticarci che Mancini ha fatto un gran lavoro di cui l’Europeo è stata l’apoteosi. L’abbiamo vinto con un po’ di fortuna certo, ma abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. Il problema è arrivato dopo: già contro la Bulgaria c’era stato un campanello d’allarme."

Sul debito di riconoscenza di Mancini nei confronti dei calciatori che hanno conquistato l'Europeo a luglio: "Forse un po’ sì. Dobbiamo anche analizzare gli episodi che ci sono andati male con la Svizzera ed anche ieri. Non voglio mortificare Berardi ma un gol così non si può sbagliare, a questi livelli paghi, anche in un modo crudele. Sul tiro magari anche Donnarumma poteva fare qualcosa di più. Noi abbiamo perso da una squadra che non riusciva a fare due passaggi, tecnicamente scarsa."

Sui calciatori giovani italiani, risorsa che viene sfruttata poco e male dai club e dalle Primavere: "I giovani non giocheranno mai in squadre forti. Scamacca che può andare all’Inter, secondo voi giocherà? Se gioca e fa due partite mediocri lo massacrano. Se Scamacca, dico lui che è uno dei più forti in prospettiva, andrà all’Inter, non so se potrà imporsi lì. I nostri giovani non sono valorizzati anche dal contesto del nostro calcio. Oggi si cercano solo calciatori fisici. L’Europeo ha mascherato questi problemi, non c’è niente di nuovo. Otto mesi fa c’erano i soliti problemi di adesso". Sui problemi nella Federazione: "Senza dubbio, si è visto anche con la richiesta non considerata di rimandare la scorsa giornata di campionato per preparare meglio questa partita. I problemi, ripeto, derivano dalla nostra mentalità."