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Capello: “Inter avanti, Roma all’altezza di Juve e Milan”

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L'ex allenatore di Juventus, Roma e Milan, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato dell'inserimento dei giallorossi nella lotta.

redazionejuvenews

Manca sempre meno all'inizio della Serie A. Sabato 13 agosto il campionato si aprirà con i due anticipi delle 18:30: i campioni d'Italia del Milan ospiteranno l'Udinese, mentre la Sampdoria riceverà l'Atalanta. La Juventusinvece chiuderà il programma della prima giornata nel Monday Night di Ferragosto, alle 20:45 all'Allianz Stadium contro il Sassuolo. Tra le protagoniste del calciomercato della Serie A, oltre alla Juventus e all'Inter, c'è anche la Roma, da molti indicata come una delle squadre che si è rafforzata di più.

Di questo ha parlato uno che conosce bene la Capitale, ovvero Fabio Capello. L'allenatore che vinse l'ultimo Scudetto dei giallorossi nel 2001 è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport e ha parlato della prossima corsa al titolo: "La Roma non si può più nascondere. Per il momento solo l'Inter è un passo avanti alle altre - sempre che non cedano Skriniar e Dumfries - ma per il resto i giallorossi sono all'altezza della Juve, che ha già i suoi problemi, e del Milan".

Il colpo più importante dell'estate romanista è stato Paulo Dybala, arrivato a Roma dopo aver lasciato la Juventus a parametro zero. L'ex numero 10 bianconero ha fatto fare un salto di qualità alla squadra di José Mourinho: "Il calcio si evolve di continuo, ma se è un gioco le dico che l’argentino ha il tocco di palla, la capacità di trovare il compagno e la facilità di fare gol che aveva Francesco (Totti, ndr)". 

Su Zaniolo: "Zaniolo è un grande talento, a cui bisogna solo augurare la salute per le qualità che ha. Ma sono convinto che la proprietà lo sostituirebbe in modo opportuno".

L'ex tecnico e opinionista ha poi continuato, parlando del paragone tra il capitano della Roma Pellegrini ed Emerson: "Il brasiliano era più difensivo, mentre Lorenzo ha qualità più offensive, può andare in gol con più facilità. Ma l’accostamento con Emerson è un onore per chiunque. Era un leader vero. Basta ricordare che è stato capitano anche di una squadretta che si chiamava Brasile, non so se mi spiego".