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Boniek: “Vlahovic alla Juve? La squadra si costruisce, non si compra”

Boniek: “Vlahovic alla Juve? La squadra si costruisce, non si compra” - immagine 1

L'ex giocatore della Juventus ha commentato il mercato dei bianconeri e gli acquisti fatti dai bianconeri in vista della seconda parte di stagione

redazionejuvenews

L'ex calciatore della Juventus Zbignew Boniek ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere dello Sport della Vecchia Signora e del mercato di gennaio dei bianconeri. 

Piatte riuscita a non far rimpiangere Vlahovic? 

"Mmh, non sarà semplice. Anche perché Krzysztof ha caratteristiche differenti. Vlahovic è un attaccante che parte dai quaranta metri e si carica i difensori sulle spalle, è potente, fa reparto da solo. È uno dei due o tre centravanti del momento, il nove assoluto. L’altro è un killer da area di rigore, un finalizzatore, ha una minore forza fisica".

Con Vlahovic la Juve ha risolto i suoi problemi?

"Ha fatto un grande acquisto, anche se io parto da presupposti diversi, ho un’idea molto chiara del calcio e non la cambio".

Quale?

"La squadra non si compra, si costruisce. I soldi non sono la soluzione, non sempre almeno. La Juve pensava di poter vincere in Europa prendendo Ronaldo e ha fatto peggio di prima. Nei fatti si è rivelata un’operazione sportivamente fallimentare. Trascuro per pudore il lato economico. In altre parole, la Juve ha fatto bene a Ronaldo, ma Ronaldo non ha fatto bene alla Juve".

Oggi si chiude il mercato invernale, qualcuno è cambiato.

"È stato un mercato tranquillo. Pochissimi soldi, molte voci, le solite chiacchiere. Soltanto la Juve ha messo denaro vero sfruttando il recente aumento di capitale e il meccanismo delle uscite e delle entrate. Ha speso soldi suoi, è il privilegio dei grandi club. Per il resto prestiti, talvolta gratuiti, molti diritti e pochi obblighi, tentativi di ricucire, aggiustare, colmare i vuoti".

Naturalmente si è di nuovo discusso dell’incidenza degli agenti. Fai parte dell’Uefa con un ruolo di vertice, non pensi che la deregulation penalizzi l’intero sistema?

"Non è facile rispondere. L’Uefa ha il compito di promuovere e migliorare il calcio, non può controllare un mondo nel quale c’è gente che ruba, altra che nasconde o che trova sempre il sistema di aggirare le regole. Puoi porre il limite del tre, del quattro, del cinque per cento sulle commissioni, ma stai tranquillo che chi gioca sporco riuscirà sempre a fregare il prossimo. Attori, cantanti, manager, tutti hanno un agente oggi. E chi vuole assumere questo o quel professionista fa i conti con commissioni, rialzi e concorrenze varie, è il libero mercato con le sue storture".