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Allegri: “In Italia i giovani vengono considerati campioni dopo 2-3 partite”

Massimiliano Allegri

Massimiliano Allegri ha parlato della situazione dei giovani nel campionato italiano e delle sue vittorie più belle in carriera.

redazionejuvenews

Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni in occasione del Festival dei Giovani a Gaeta, evento organizzato da Noisiamofuturo in partnership con l'università Luiss. Ecco le sue parole sulle vittorie più belle in carriera: "Le vittorie sono tutte belle, non saprei scegliere: mi ricordo il primo campionato di C a Sassuolo o il primo scudetto in Serie A. Le sconfitte invece sono tutte brutte, alcune di più perché ti rimane il dubbio che avresti potuto fare qualcosa meglio." Sulle energie mentali di una squadra, fattore importante in un club, specialmente dopo una vittoria importante o una delusione cocente, basti guardare anche all'eliminazione dell'Italia, che in pochi mesi è passata da essere Campione d'Europa a non qualificarsi ai prossimi Mondiali. L'allenatore toscano fa riferimento in questo caso a due eventi agli antipodi, il fine ciclo in rossonero e l'inizio di quello in bianconero: "Al terzo anno di Milan o al secondo di Juventus partimmo molto male, e anche se lavoravamo tanto non ci rendevamo conto che stavamo perdendo lucidità: quando abbiamo semplificato tutto siamo andati molto meglio".

Sulla tendenza in Italia a considerare i giovani subito come calciatori pronti, situazione che porta a bruciare alcuni profili promettenti, che in poco tempo passano da esordienti a campioni affermati, così bloccando il normale percorso di crescita di un calciatore, che è fatto di step graduali, non di voli pindarici: "In Italia da qualche anno a questa parte c'è la tendenza a considerare campioni dei ragazzi dopo 2-3 partite, ma così si bruciano le tappe: a 20 anni un calciatore non può avere la maturità di un 28enne."

Sui social network, componente fondamentale della vita moderna dei calciatori, che ha degli aspetti negativi e positivi, soprattutto dopo polemiche o sconfitte dolorose: "Un'ulteriore fonte di condizionamento per i giocatori, a volte è utile tirarsi fuori da queste situazioni."