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Tardelli: “Tifo Juve, è la squadra che mi è rimasta nel cuore”

Marco Tardelli ai Mondiali dell'82
Marco Tardelli, ex calciatore della Juventus, ha detto la sua sulla Vecchia Signora, toccando anche alcuni temi del passato.
redazionejuvenews

Marco Tardelli, ex calciatore della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni a Il Corriere della Sera, parlando anche dei bianconeri. Ecco le sue parole: "Amo la nazionale, tifo anche la Juve, è la squadra che ho nel cuore: mi ha dato molto e io le ho dato molto. Però potrei dire la stessa cosa del Pisa che mi ha lanciato e del Como che mi ha permesso il salto alla Juve. I processi a campionato in corso? Questo è un problema, perché falsa tutto. I festeggiamenti dopo la Coppa Campioni del 1985? Siamo solo andati a salutare i tifosi. Ma io ho sempre detto che non ho vinto quella Coppa. Di chi fu l'errore? Di tutto il calcio: ci hanno obbligati a giocare. Era stata una scelta sbagliata mettere i tifosi in una curva sola. Chi prese la decisione di giocare? Penso l’Uefa. E la polizia di Bruxelles decise di farci giocare perché sarebbe stato un dramma disperdere i tifosi.

Gli omosessuali nel calcio? Secondo me ci sono. È statisticamente impossibile che non ci siano. Io non vedrei il problema. Ma non lo dicono perché forse sentono che non è il momento. Che non c’è il clima giusto. Ma il mondo attorno a noi è cambiato. Non vedo perché non debba cambiare anche il calcio. Se è vero che mi hanno proposto di entrare in politica? Tre-quattro anni fa, nell’area di centrosinistra. Ma una persona non era d’accordo e allora non ho accettato.

Inter? Ci sono stato benissimo, sia da giocatore che da allenatore. Poi che non sia andata bene è un’altra storia. Però ho dei bei ricordi: ho fatto due gol al Real Madrid in Coppa. Calciatore italiano più forte? Barella è uno dei più forti. Poi ce ne sono altri, come Zaniolo, ma devono cambiare mentalità: lui è un giovane che ha bisogno di una guida".