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Superlega, la nuova idea di Juventus, Real e Barcellona

Andrea Agnelli

Secondo quanto riportato dal Telegraph, i tre club, cosiddetti superstiti, del progetto originale hanno ideato un nuovo format da proporre.

redazionejuvenews

Andrea Agnelli

Nuovo capitolo del romanzo Superlega. Non è passato nemmeno un anno da quel 19 aprile 2021, in cui venne annunciata la nascita del nuovo torneo che avrebbe stravolto il calcio europeo. Dodici società iniziali, da cui poche ore dopo si tirarono indietro in nove, lasciando come uniche superstiti Juventus, Real Madrid e Barcellona. Un progetto rivoluzionario bloccato sul nascere, ma che non ha mai smesso di essere in cantiere. Ed ecco che questi tre club avrebbero pronta una nuova proposta, riveduta e corretta, anche viste le reazioni che aveva suscitato quella precedente, con la rivolta dei tifosi di molte delle stesse squadre coinvolte.

I tre presidenti infatti sono sempre rimasti in contatto fra loro, per contrastare e proporsi come alternativa rispetto alle linee guida della Uefa. Le loro idee e quelle del presidente Aleksander Ceferin da tempo non collimano più. La loro intenzione è rimasta quindi quella di ideare un torneo che sostituisca la Champions League. La massima competizione europea dal 2024 cambierà formula, ma questo non ha placato le istanze rivoluzionarie dei tre, che non sono rimasti soddisfatti da queste modifiche.

Secondo le indiscrezioni riportate da The Telegraph, Juve, Real e Barcellona sarebbero arrivati a un nuovo format. Si tratterebbe di una Superlega non più come torneo chiuso, con la maggior parte delle squadre dentro per diritto. Questo era stato uno dei punti contestati con maggiore forza dalla Uefa e dagli stesso tifosi: una partecipazione fissa che toglieva il concetto di meritocrazia ma si basava solo sul blasone. Sempre secondo le indiscrezioni del quotidiano inglese quindi la nuova competizione andrebbe alla ricerca di club anche in paesi non di primo piano, aprendosi in maniera democratica. Il tutto comunque atto anche a contrastare società come quelle del Paris Saint-Germain. I tre club promotori infatti accusano la Uefa di essere troppo vicina alle proprietà di alcuni club, che sono anche sponsor delle competizioni.