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Santos: “Ronaldo è una macchina da guerra. Puntiamo a vincere l’Europeo”

Cristiano Ronaldo e Santos

Il commissario tecnico del Portogallo ha parlato del numero 7

redazionejuvenews

Il commissario tecnico del Portogallo Fernando Santos ha parlato di Cristiano Ronaldo, elogiandolo pubblicamente: "Ronaldo è una macchina da guerra ed un atleta incredibile. "Cristiano cura il suo corpo in modo quasi perfetto, fisicamente è fortissimo ed è un atleta straordinario".

Queste le parole dell'allenatore, che ha continuato elogiando il portoghese, che nelle ultime uscite con la Juventus ha dimostrato grande spirito di sacrificio, e proiettandosi ai prossimi Europei: "Parliamo di una cosa che accadrà tra tre anni, non è facile fare previsioni. Non so se Cristiano ci sarà nel 2024, dipenderà tutto da come sta. Di sicuro credo che sarà con noi al prossimo Mondiale, poi vedremo. Mercoledì scorso abbiamo visto Buffon vincere la Coppa Italia a 43 anni. È vero, per un portiere è diverso, ma contano molto le motivazioni e Cristiano Ronaldo ne ha sempre tantissime".

In chiusura, una battuta sull'Europeo: "Partiremo per rivincere il titolo, poi vedremo cosa succederà nel corso del torneo. Comunque resto della convinzione che il Portogallo sia uno dei principali candidati alla vittoria finale". Nel frattempo, direttamente da Sky Sport, sono arrivate alcune pesantissime novità di mercato, Gianluca Di Marzio spara la raffica: "Credo che..." <<<<

 Cristiano Ronaldo

Buffon che ha parlato intervistato dai microfoni di Rai Sport: "Quello di cui sono sicuro è che per la Juventus ho sempre dato il massimo di professionalità, di serietà, di affidabilità. Sono sicuro di essere una persona e un professionista serio sul quale puoi contare in qualsiasi momento, anche in questi due anni al di lá che il mio ruolo da giocatore non fosse centrale. Per uno come me non era così scontato riuscirsi ad adattare a questa situazione e invece penso di averlo fatto con grande entusiasmo. Prima di tutto per il rispetto di me stesso, ora che ho 43 anni e quindi mi sento un uomo, e un uomo si deve comportare da uomo e non da ragazzino, e secondariamente per il rispetto che avevano per me i dirigenti del club, con i quali avevo stretto un patto d'onore dicendo loro avrei ricoperto volentieri anche questo ruolo".