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Oliviero: “La Juventus non si diverte, si annoia in campo”

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Giovan Battista Oliviero, giornalista, ha detto la sua sulla situazione della Juventus, a pochi giorni dall'inizio del campionato.

redazionejuvenews

Giovan Battista Oliviero, giornalista, ha analizzato la situazione della Juventussu La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole: "Della disastrosa prestazione di ieri vale la pena di sottolineare un’immagine, che sicuramente non finisce negli highlights ma è paradigmatica della situazione bianconera. È un’azione del primo tempo quando la Juve prova ad attaccare e, non trovando spazi sulla destra, va dalla parte opposta con un cambio verso Alex Sandro. Il brasiliano potrebbe stoppare e organizzare la manovra in avanti e invece gioca svogliatamente al volo indirizzando la palla all’indietro, in direzione di Bremer, piazzato sulla propria trequarti. Il passaggio è anche sbagliato e costringe il compagno a un’affannosa rincorsa".

Sul problema dei bianconeri: "L’azione, poi, riparte, ma il problema non è che Alex Sandro abbia fatto perdere alla squadra una quindicina di tempi di gioco sbagliando scelta ed esecuzione. No, il problema è che la Juve non si diverte. La Juve si annoia e quella noia, purtroppo, la trasmette benissimo. Quasi nessuno tenta una giocata, si timbra il cartellino con un passaggio laterale o all’indietro e si aspetta che il gol spiova dal cielo".

Sulla partita con l'Atletico Madrid: "La vera sconfitta non è lo 0-4 con l’Atletico, che per adesso non fa male, ma l’espressione dei giocatori inquadrati dalle telecamere. È appena iniziata la stagione, su tutti i campi i calciatori corrono con percepibile allegria e con la convinzione di poter giocare bene, divertirsi, vincere. La Juve no. Chiedersi perché e porre rimedio è indispensabile per evitare di vivere un’altra brutta stagione. E c’è ancora un po’ di tempo per farlo. La Juve non riesce a scrollarsi di dosso quella specie di tristezza che probabilmente non discende dai due quarti posti consecutivi, ma dall’evidente crisi di rigetto di una nuova mentalità. Sembra quasi che il fallimento dell’esperimento fatto soprattutto con Sarri (seppur scudettato) e parzialmente con Pirlo, ossia la ricerca di un gioco più moderno e offensivo, abbia generato un preoccupante corto circuito. La Juve non è riuscita a cambiare il suo dna storico, ma adesso non ritrova nemmeno se stessa".