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Khedira: “Alla Juve sono stato molto bene. Ho vinto titoli, eravamo una famiglia. Buffon…”

Sami Khedira

Il centrocampista ha parlato

redazionejuvenews

Sami Khedira, ex centrocampista della Juve, ha parlato ai microfoni di Marca di vari argomenti, tra cui la sua avventura alla Juventus ed in Spagna: "La Spagna ci aveva appena eliminati dal Mondiale in Sudafrica. Eravamo tutti molto tristi, perché quella generazione meritava una finale. Non riuscivo a togliermelo dalla testa, quando improvvisamente ho ricevuto una chiamata: 'Sami, ti vuole il Real, ti chiamerà Mourinho'. È uno scherzo, ho pensato. 'Ti chiamerà Mou', insistette. 'Andrai al Real Madrid!'. Ho cambiato atteggiamento immediatamente. Ero molto nervoso e la mia principale preoccupazione era l'inglese, perché a quel tempo non lo parlavo. Così mi ha chiamato Mourinho e gli ho chiesto se potevamo parlare per sms: rise e disse 'sicuro'. Mi ha detto che mi voleva al Real e quella conversazione ha cambiato la mia carriera. Mourinho è la cosa migliore che mi sia capitata. È stato triste lasciare il Real: sapevo di essere nel miglior club del mondo. Ho vissuto in una città incredibile, ho vinto titoli. Ho dato il massimo fino all'ultimo giorno, ma era ora di partire.

 Sami Khedira

Poi ancora: "Sai quando arriva quel momento e personalmente ho pensato che un altro club e un altro paese fossero buoni per crescere. Amo il Real Madrid, è stato difficile difficile. Ma la Juve mi ha chiamato e ho sentito che mi avrebbe fatto crescere. Alla Juve sono stato molto bene. Ho vinto titoli, eravamo una famiglia... È stata un'ottima decisione. Cristiano è il miglior giocatore con cui abbia giocato. Un goleador incredibile. I suoi goal i suoi numeri, sono evidenti. Ma ho anche avuto portieri incredibili come Buffon e Casillas, che sono leggende del calcio. Buffon è anche una delle persone migliori che abbia incontrato nel mondo del calcio: è incredibile che bravo ragazzo sia. Ritiro? Non ho scelto di ritirarmi da un giorno all'altro, ho lasciato ciò che amo e devo ancora realizzare l'accaduto. Il mio fisico, però, non era più in grado di continuare a giocare ad alti livelli: la cosa migliore, quindi, è stata fermami. Se non posso dare tutto, meglio farmi da parte: io la penso così".