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Gli incubi della Juventus hanno un nome: Gyasi e Antiste

LA SPEZIA, ITALY - SEPTEMBER 22: Emmanuel Gyasi of Spezia Calcio celebrates after scoring a goal during the Serie A match between Spezia Calcio v Juventus at Stadio Alberto Picco on September 22, 2021 in La Spezia, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

La Juventus contro lo Spezia è riuscita finalmente a vincere, ma per colpa dei gol di Gyasi e Antiste, ha vissuto l'ennesimo incubo dell'anno

redazionejuvenews

Tra il 33' e il 65' minuto il cuore di milioni di tifosi della Juventus ha rallentato il battito. Dopo i due punti nelle prime quattro partite di Serie A, i bianconeri di Massimiliano Allegri stavano di nuovo perdendo, questa volta contro lo Spezia. Per quanto ogni avversario debba essere rispettato, sulla carta i bianconeri erano nettamente favoriti e una sconfitta sarebbe potuta pesare terribilmente sulle sorti del campionato. Gli incubi dei tifosi juventini avevano un nome e un cognome: Emmanuel Gyasi e Janis Antiste.

Il gol del pareggio dello Spezia è nato da un colpo da biliardo di Gyasi, che dopo aver dribblato alcuni giocatori bianconeri, ha fatto partire un siluro precisissimo sul secondo palo, che è terminato in rete. Un tiro meraviglioso. Poi oltre al danno, anche la beffa, con l'esultanza alla Cristiano Ronaldo, suo grandissimo idolo. Al termine del match l'attaccante dello Spezia è intervenuto ai microfoni di DAZN: "Quando ho visto arrivare la palla, mi sono detto 'provo la giocata': volevo tirare, ho puntato Danilo ed è andata bene. Peccato che non siamo riusciti a portare a casa punti dopo una prestazione così importante".

L'altro gol dello Spezia è stato del giovane attaccante francese Antiste, che è anche andato vicino anche alla doppietta. L'ex Tolosa, acquisto più costoso della storia del club, è un prospetto estremamente interessante, di cui in Francia si parla benissimo. Su di lui, in conferenza stampa, l'allenatore della squadra ligure Thiago Motta ha detto: Antiste è stato premiato dal gol e poteva farne un altro. Ci sono momenti in cui lo dobbiamo andare a cercare e altri in cui in gruppo dobbiamo fare altro. Sono contento degli attaccanti, devono cercare la porta e la profondità, facendo i movimenti che conoscono ma sapendo che devono partecipare alla fase difensiva. Questa è la strada e lo stanno capendo”.